1967 – Quarrata ideò il suo Cantagiro

1967 – Quarrata ideò il suo Cantagiro

di David Colzi

giugno 2023

L’ultima edizione del Cantagiro, quella del 2022, è stata la sessantesima, e in attesa di quella di questo anno, vi vogliamo raccontare di quando anche Quarrata ideò il proprio Cantagiro… anzi, il proprio Cantautogiro.

Prima però facciamo un minimo di storia, perché magari i più giovani, non sanno di cosa stiamo parlando. Il Cantagiro fu ideato nel 1962 e fin da subito venne strutturato come una manifestazione musicale estiva itinerante, dove i cantanti italiani in voga in quel momento si sfidavano al ritmo delle proprie canzoni. Il nome ricordava volutamente quello del Giro d’Italia e difatti anche in questo caso si faceva tappa nelle varie città del “Bel Paese”, dove una giuria popolare scelta in loco e armata di palette, decretava di volta in volta il vincitore. La finale, storicamente, si è sempre tenuta a Fiuggi e per tanti anni è stata trasmessa in diretta Rai, aumentando così la risonanza della manifestazione. Nelle varie edizioni, gli italiani hanno avuto quindi la possibilità di vedere sotto casa quegli artisti che normalmente potevano ammirare solo in TV. Alcuni nomi: Lucio Battisti, Claudio Villa, Milva, Peppino di Capri, Gino Paoli e Adriano Celentano. Poi negli anni più vicini a noi: Pino Daniele, la Premiata Forneria Marconi, i Matia Bazar e Paola Turci. Insomma il Cantagiro è da sempre un fenomeno di costume e con alterne fortune è arrivato fino ai giorni nostri. Sempre per la cronaca, segnaliamo che la prima edizione venne vinta da Adriano Celentano (girone A) e da Donatella Moretti (girone B), mentre l’ultima dalla band XGiove. Tempi che cambiano.

Adesso riavvolgiamo il nastro e immergiamoci nella “Summer of love”, la mitica estate del 1967. L’edizione di quell’anno del Cantagiro si tenne fra giugno e luglio e venne vinta da Massimo Ranieri (girone B) e dai The Motowns (girone C); ma nel frattempo a Quarrata qualcosa “bolliva in pentola”. Due giovani ventenni, Roberto Del Corso e Giancarlo Finocchi si erano messi in testa di creare la loro personale versione della kermesse canora. L’input lo diede Giancarlo detto “Baffino”, che poteva contare sulla conoscenza di diverse agenzie che gestivano cantanti e fu lui a chiedere aiuto all’amico Roberto, che all’epoca aveva già organizzato tre cacce al tesoro a Pistoia, quindi un minimo si districava nell’organizzare eventi complessi. Il primo ostacolo era il nome, che non poteva essere proprio “quello”, perché si rischiava di incappare nei diritti d’autore, quindi si optò per Cantautogiro, unendo così una manifestazione canora ad una caccia al tesoro; questa si tenne il primo giorno a Quarrata nel pomeriggio, mentre la sera iniziò il tour, che durò in tutto sei giorni, dal 10 al 16 settembre. Ciascuna serata aveva dei personaggi famosi come Remo Germani, Rita Monico o i Camaleonti e poi band come I faraoni, The rangers, I sovrani e i nostri The little jaguards. Il tutto era arricchito da 20 cantanti dilettanti che si sfidavano. In quasi una settimana vennero raggiunti dalla carovana musicale gli stadi comunali di: San Marcello, Monsummano Terme, Signa, Larciano, Pescia e Quarrata. A presentare la sei giorni, Daniele Piombi, all’epoca già volto noto della Rai.

A dire il vero, la semifinale si sarebbe dovuta tenere ad Empoli, con ospite d’onore Caterina Caselli, ma purtroppo, il budget era finito e quindi si passò direttamente alla finalissima del 16 settembre allo stadio comunale di Quarrata che fu sold out, decretando vincitore il giovanissimo Paolo Mengoli, proprio un anno prima che vincesse il Festival di Castrocaro che fu la sua rampa di lancio verso il successo nazionale. 

Ma nonostante il successo di pubblico incontrato in ogni serata, “Baffino” e “Il falco”, questi i nomi d’arte che si erano dati gli organizzatori, decisero di chiudere definitivamente questa esperienza, e la causa fu chiaramente il bilancio in rosso: «Già con la mancata partecipazione della Caselli, ci eravamo resi conto di essere a corto di soldi» dice sorridendo Roberto Del Corso. «Infatti una volta finito tutto, ci ritrovammo indebitati per bene. D’altronde devi capire che eravamo due ragazzi alle prese con un evento di respiro nazionale, e quando partimmo non avevamo fatto bene i conti, presi come eravamo dall’entusiasmo».

Prima di congedarci, Roberto ci mostra il depliant della manifestazione (fra l’altro inserita nel Settembre Quarratino) ed anche il vedere gli sponsor è un tuffo nel passato, perché ci scorrono davanti agli occhi i marchi delle eccellenze produttive di Quarrata, come: Mobilmoderna, Cimot, Etrusca mobili, Piemme, Flexymoll, Ditta eredi di Ivo Mantellassi e poi, ovviamente, in quarta di copertina, il Mobilificio Lenzi.

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