di Carlo Rossetti
dicembre 2015
Ci sono persone che nell’ambito di una comunità costituiscono un vero punto di riferimento. E’ il caso di Laura Caiani, persona che conserva un interesse particolare per tutto ciò che è arte e cultura e che, nonostante l’età, ha ancora tante curiosità da soddisfare. Conserva un amore intatto per la sua città della quale ha memorie e ricordi che è pronta a raccontare a quanti la interpellino. Proprio per questo è, da un punto di vista storico, una fonte attendibile e una preziosa cronista a cui bisogna rivolgersi ogni qualvolta si voglia conoscere eventi e storia della Quarrata di un tempo. Al riguardo alcuni anni fa ha curato la pubblicazione del libro “Quarrata, voci dal passato”, in cui si parla di tradizioni e storie tra la fine dell’ Ottocento e la prima metà del Novecento.
E’ stata Insegnante elementare per oltre quarant’anni. Ha iniziato a Buriano nel 1944 continuando poi all’Abetone, per ritornare infine a Quarrata dove è rimasta fino al 1980, età della pensione. Ha fatto lezione a tanti alunni ormai grandi e con famiglia, che quando la incontrano la salutano affettuosamente perché si ricordano della loro maestra brava e comprensiva.
Laura proviene da una famiglia molto conosciuta di Quarrata, perché il padre Armando era proprietario di una bottega in piazza del mercato, rifornitissima di tutti i generi, dagli alimentari ai vini, ai liquori, dalla ferramenta, ai gessi e alla benzina. Tre distributori a manovella erano situati di fronte alla bottega sul bordo della piazza, ed erano più che sufficienti a rifornire le poche macchine in circolazione. Ma quella bottega era qualcosa di più; il centro nevralgico del paese, un punto di riferimento geografico, un luogo mentale. Andare dal Caiani non voleva sempre dire recarsi alla sua bottega, bensì di andare in quella zona. Famosa la loro Befana, un pupazzo che ogni anno veniva esposto a una finestra che si affacciava sulla Piazza del Mercato e che costituiva la meta e l’attrazione per tanti ragazzi.
Laura ha vissuto in un ambiente molto frequentato anche da persone di una certa cultura, a cui si aggiungeva la presenza del padre, uomo istruito e dai molteplici interessi. Per capire quanto sia l’amore di Laura per il nostro paese, basta avere il piacere di ascoltarla quando parla del nostro territorio. Dal suo racconto riemergono fatti, eventi importanti della vita paesana; riappaiono personaggi tipici che facevano da sfondo a una Quarrata rurale e laboriosa. La sua narrazione prende forma nell’immaginario di chi l’ascolta e se l’interlocutore è una persona che ha vissuto in quell’epoca, può avere la sensazione di ritornare indietro nel tempo.
Perciò dobbiamo esserle grati per questo patrimonio di ricordi, che la fa essere una testimone appassionata di un passato da cui non si può prescindere, quando vogliamo parlare della Quarrata d’oggi.