di David Colzi. Ph: Foto Olympia
marzo 2016
La Bottega d’Arte di Domenico Ventura compirà ad aprile di quest’anno un bel traguardo: 45 anni dalla sua apertura. Un risultato meritato per una attività che negli anni è diventata, nella nostra provincia, un punto di riferimento, sia per gli amanti dell’arte, grazie alle sue mostre, sia per le persone in cerca di cornici su misura realizzate con maestria dallo stesso Domenico. Fin dall’inizio infatti, il negozio si è proposto con la duplice veste di corniceria e galleria d’arte: «Non mi sono mai sentito un venditore di quadri» specifica Ventura «ma un promotore di opere d’arte». I nomi che sono passati nel suo negozio sono davvero prestigiosi: Salvador Dalì, Giorgio De Chirico, Mino Maccari, Marino Marini, Mario Sironi, Enrico Paolucci, e altri ancora. La bottega di Domenico è stata anche punto di incontro per artisti locali che sono poi diventati famosi, come Marcello Scuffi e Salvatore Magazzini.
Oltre alle cornici, si sono poi aggiunti nel tempo altri servizi, come la copisteria e la vendita di articoli per le belle arti, arrivando ad avere persino un reparto di grafica affidato a Melania Starinieri, per la produzione di biglietti da visita, brochure, volantini, manifesti, inviti e via di seguito. Ma a noi come sempre, interessano le persone oltre che le aziende e quindi ricostruiamo insieme a Domenico, il suo arrivo a Quarrata, essendo lui nativo della provincia di Catanzaro. La sua storia è comune a tanti giovani del sud della sua generazione, iniziata all’interno di una famiglia numerosa (quinto di otto figli), con il desiderio di andarsene per sfuggire alla miseria. «Sono arrivato qui da solo, a 12 anni» ricorda Ventura «per prendere il posto di un mio compaesano che partiva militare, all’interno di una piccola ditta di imbianchini a Barba».
Domenico ricorda quel periodo come intenso ma difficile, vissuto in condizioni modeste, infatti talvolta saltava addirittura la cena. Il titolare dell’attività, Nello Mungai, era pittore e fu lui ad iniziarlo all’arte. Grazie alla sua sensibilità e curiosità, Domenico riuscì a sopperire alla mancanza di studi, iniziando addirittura a dipingere al fianco del signor Mungai, per poi capire che quella non era la sua strada, complice anche la sua timidezza. Comunque sia, il mondo delle tele lo sentiva affine e così agli inizi degli anni ’70, con l’aiuto di sua moglie Luciana, aprì la Bottega d’arte in via Roma, anche se più di un amico gli sconsigliava di buttarsi a capofitto in un’attività come quella, dato che all’epoca conveniva di più investire nel mobile, eccellenza quarratina. Il tempo però gli ha dato ragione, e da quel lontano 1971, l’attività di Domenico non ha mai chiuso… al massimo si è spostata, ed oggi si trova a fianco del Liceo Artistico di Quarrata, posizione più che appropriata: ad un passo dalle nuove leve dell’arte. Ad aiutarlo, oltre alla già citata Melania, c’è la figlia Zenobia e all’occorrenza la signora Luciana.
In tanti anni di mostre, ne ricorda una con particolare piacere? Sì, quella su Mino Maccari negli anni ’90, realizzata con opere di piccolo formato, ma di grande importanza perché ripercorrevano tutta la sua carriera. Fu pubblicato anche un libro, edito dalla Bottega d’Arte e curato da Edoardo Bianchini. Sia il volume che la mostra, ebbero apprezzamenti al di fuori della nostra regione». I quadri non solo li mette in mostra, ma li colleziona personalmente, avendone circa 400, sia di artisti nazionali che internazionali, entrati a far parte della storia. Ma i giovani artisti li apprezza? «Ho qualche difficoltà a relazionarmi con l’arte contemporanea,» conclude sorridendo Domenico Ventura «perché culturalmente appartengo al 1900; però quando capitano giovani pittori in negozio ci parlo sempre volentieri, e alla fine capisco anche il loro punto di vista».