Francesco Di Salvatore – pittore

Francesco Di Salvatore – pittore

di Marco Bagnoli

marzo 2016

Siamo andati a fare la conoscenza di uno dei tanti quarratini che si dilettano di arte, musica e spettacolo; Francesco Di Salvatore è un pittore apprezzato e seguito.

Sei sempre vissuto a Quarrata? Sei un quarratino doc?

Io sono di Torre del Greco in provincia di Napoli, ma sono venuto a stare a Peretola nel ’63, dove ho abitato per molto tempo, mentre sono solo sei anni abito qui a Quarrata.

Quando ti sei avvicinato alla pittura – c’era qualcuno in famiglia che già si cimentava in qualche forma artistica?

No nessuno, anche se il mondo del disegno mi ha sempre affascinato, fin dalla scuola, quando anche il maestro si complimentava. Ho cominciato quasi per caso, durante i turni di notte al telaio, quando le macchine sembravano filare bene e non minacciavano di creare problemi; allora mi mettevo lì e tiravo giù qualche bozzetto, magari del collega che si mangiava un panino. La svolta è arrivata quando un amico che lavorava con me, mi regalò i colori e tutto il necessario per dipingere, appartenenti a sua sorella che stava abbandonando l’accademia. Io non stetti molto a pensarci su e decisi di provare, tanto per non lasciare nulla d’intentato. In breve mi resi conto che era quella la mia strada.

Da allora ti sei perfezionato per conto tuo, incontrando tra gli amici un apprezzamento sempre maggiore, che ti ha condotto naturalmente alla possibilità di esporre in numerose occasioni, nella zona del fiorentino e in quella di Seano, dove hai vissuto per dodici anni. Come definiresti il tuo stile?

Beh, direi di poter esser definito un post-post-post-post-macchiaiolo, lo dico senza falsa modestia. Io mi sono mosso da autodidatta, iniziando come molti dalla fase della copia, per imparare un po’ il gesto pittorico, una maniera corretta di dipingere, fino al momento nel quale ho detto basta, da adesso dipingerò solo soggetti miei, e così ho fatto.

Qual è stata la tua più grande soddisfazione?

La pittura in sé è la mia soddisfazione. Il dipingere, il potermi liberare dalle piccole grandi tensioni di tutti i giorni per rilassarmi nella mia stanza di lavoro al suono della musica classica. Tutto il resto, le mostre, la vendita dei quadri, sono un sovrappiù, un qualcosa che ti dà soddisfazione, certo, ma non poi così essenziale. Quello che mi gratifica è vedere l’affluenza dei visitatori, i messaggi che lasciano sui registri, quello si. Una gran bella soddisfazione me la dette la mia parrocchia di Peretola per un’altra mia attività, la costruzione del presepe, che ho portato avanti per molti anni e per la quale ho ricevuto un attestato di gratitudine collettiva. Anche qui a Santallemura mi ci sono dedicato per un paio d’anni, tanto per non dimenticarmi chi sono e di dove vengo.

Torre del Greco è infatti una delle patrie del presepe napoletano…

Esatto, mio nonno, che era barbiere, dall’otto di dicembre chiudeva bottega e allestiva il presepe nel suo negozio. Utilizzava i pastori del Settecento, quelli grandi, che io non potevo nemmeno toccare e alla fine finiva col riempire la stanza intera.

Qual è la prossima iniziativa all’orizzonte?

Una mostra di quadri a olio organizzata in collaborazione con la Proloco presso i locali del Polo tecnologico di Quarrata, dal 13 al 22 maggio compresi. Titolo: “I colori dell’anima”.

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