L’importanza del nonno patentato

L’importanza del nonno patentato

di Carlo Rossetti

giugno 2016

Quando la commissione medica addetta alla convalida della patente boccia il nonno, la cui pratica le è stata passata per competenza, perché non ritenuto più in grado di guidare a causa di un principio di cataratta o di un lieve aumento del tasso glicemico, non si rende conto delle ripercussioni che la decisione può avere in ambito familiare. Perché il nonno è una pedina importante di un programma giornaliero che lo vede coinvolto insieme ai nipoti. A nulla valgono le sue suppliche, il riferire di avere la patente da più di cinquant’anni senza avere mai avuto incidenti importanti, proprio per l’uso corretto e la prudenza usati nella guida. I commissari ritengono, proprio per l’età, che il nonno debba lasciare parcheggiata in garage la sua vecchia Panda anni Ottanta, fino a quando non avrà sistemata la sua cataratta e non gli sia abbassata la glicemia.

Ignorano che il nonno faccia parte di un’organizzazione familiare così perfetta e consolidata, messa in atto per la necessità di trasportare i nipoti nei pomeriggi dedicati al nuoto, alla danza, o al tennis. Il suo preciso compito è riportato su una tabella appesa alla porta del ripostiglio, sulla quale sono indicati orari, luoghi e spostamenti di ciascun familiare. Alle ore 14,30 il nonno deve portare Deborah a danza, mentre alle 15,00 il babbo porta Michel a nuoto. Alla mamma il compito di riprendere Deborah alle 15,30 e il nonno dovrà riprendere Michel alle 16,00, dopodiché alle 17 dovrà portare Deborah a tennis. Alle 18 è nuovamente “in sella” alla sua Panda per portare Michel a tennis e contemporaneamente riportare a casa Deborah. A riprendere Michel infine ci penseranno il babbo o la mamma, assentandosi velocemente ancora una volta dal lavoro. Come si può notare dall’ordine di servizio, il nonno assume un ruolo molto importante. E’ l’ingranaggio principale intorno al quale ruota tutto il sistema e la sua assenza metterebbe in crisi lo svolgimento del programma pomeridiano dedicato ai ragazzi.

Qui potremmo aprire un altro discorso sull’opportunità di lasciare un po’ di tempo ai ragazzi, perché possano disporre di quella libertà assoluta, affidata al libero arbitrio, diritto inalienabile dell’infanzia. Ma questa è un’altra storia. I genitori, che lavorano entrambi, già ora con difficoltà riescono a effettuare i propri interventi, per i quali sono costretti a chiedere piccoli permessi al datore di lavoro. Mancando la figura del nonno, non soltanto i nipoti non potrebbero più seguire i corsi pomeridiani, ma anche la vita sociale all’interno della famiglia peggiorerebbe. Il nonno in special modo risentirebbe della perdita del ruolo con serie ripercussioni sull’umore. Incupito e taciturno, sentendosi inutile potrebbe arrivare anche a pensare che la sua persistenza in vita non sia vista di buon’occhio. Perciò gli ignari commissari non sanno che negando il proprio nulla osta, procurano un danno a un’intera famiglia , ma in special modo ai ragazzi e al nonno, a cui dovrebbero chiedere, prima di negargli la patente, quali necessità ha per l’uso della macchina.

Dopo averlo ascoltato e valutato se esistono ancora margini che possano consentire la guida, affidino il parere al cuore e confermino la convalida al nonno, perché possa far da tampone nel servizio di trasporto pomeridiano. Gli raccomandino piuttosto, di tenersi a debita distanza dalle macchine per non tamponare in strada.

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