di Serena Michelozzi. Ph: Foto Olympia
settembre 2016
Il ciclismo è sempre stato per Quarrata uno degli sport più appassionanti sin dagli anni ‘70, raggiungendo poi il suo apice negli anni ‘90, anni in cui la nostra città ha ospitato importanti campioni, offrendo loro le numerose e variegate aree per i più ardui allenamenti e/o competizioni. Tutt’ora Quarrata ha l’onore di dare i natali a un giovane campione come Niccolò Pacinotti, che ci ha raccontato del suo amore per il ciclismo e dei sogni ambiziosi che vuole realizzare nella sua futura carriera sportiva.
Il giovane quarratino ha iniziato a correre in bici già alla precoce età di sette anni, ereditando la passione soprattutto da suo padre Luciano, e dando poi vita, con costante impegno e devozione, a una brillante carriera ciclistica. Niccolò, già a sedici anni, si è classificato terzo conquistando la medaglia di bronzo alle Olimpiadi Giovanili svoltesi nella città di Trabzon in Turchia: «Non scorderò mai un’esperienza così: personalmente non considero una vittoria più bella di un’ altra, perché ognuna ha la sua storia e le sue emozioni. Certo è che quest’ultima mi è rimasta davvero nel cuore!» racconta Niccolò. Altri importanti successi, molto recenti, per Pacinotti sono stati il Giro delle Due Province a Marciana nel 2015 e il Trofeo Figros nel 2016: vittorie significative che hanno fatto accrescere nel giovane ciclista il proprio stimolo nel dare sempre il meglio e soprattutto possibilità per nuovi inizi nella carriera ciclistica.
Ed è proprio il contratto con la Bardiani CFS, gruppo maschile di ciclismo su strada, che avrà avvio dal 1 gennaio 2017, ad essere una soddisfazione importantissima per Pacinotti, diventato così professionista: «Sono sicuro che mi aiuteranno a crescere pian piano e a raggiungere molti obiettivi, come hanno fatto con altri miei colleghi; non vedo in loro la fretta di risultati e questo è molto importante per un corridore giovane come me». Inoltre questa sua immensa passione lo ha portato non solo a crescere agonisticamente, ma anche come uomo, apprendendo i veri valori di amicizia, rispetto per il prossimo (soprattutto per l’avversario) e sacrificio: valori che creano un connubio tale da sottolineare il profilo di un atleta a tutti gli effetti. Ed è questo il motivo per cui Pacinotti invita i propri coetanei sportivi ad intraprendere il sogno: «La bici ti insegna cosa sono la sofferenza (nel senso positivo del termine), l’impegno e la voglia di diventare sempre più competitivo e pronto a nuove sfide. È uno sport con tanti sacrifici ma che se fatti con passione possono portare enormi soddisfazioni come quelle che sto provando io».
Cosa consigli ai giovani che come te vogliono inseguire un sogno sportivo? «Un consiglio che posso dare a chi vuole intraprendere una carriera in questo sport è di prendere con divertimento le prime categorie e di non farsi prendere troppo dall’euforia: andare in bici deve essere sempre piacevole e non diventare una cosa stressante».Per concludere non auguriamo altro al nostro giovane ciclista che di realizzare i suoi obiettivi futuri, tra cui il suo grande sogno di partecipare al Giro d’Italia!