di Daniela Gori
dicembre 2016
Se vogliamo parlare della rete idrica di Quarrata il protagonista indiscusso della storia è il famoso “tubone” che se ne sta coricato sotto via IV novembre e che fornisce l’acqua a quasi tutta la città. Un tubo di cemento-amianto “adocchiato” da tempo da molti cittadini, e non solo per il materiale di cui è fatto, già di per sé discutibile. C’è anche l’età della conduttura infatti a rendere più probabili infiltrazioni, perdite e rotture, con la conseguenza di lasciare all’asciutto migliaia di famiglie. Come è successo recentemente quando tutta la cittadinanza di Quarrata si è ritrovata senz’acqua già dalle prime ore della mattina di domenica 2 ottobre, fino al pomeriggio del giorno dopo. Una perdita infatti faceva sgorgare l’acqua copiosamente da sotto il manto stradale andando ad allagare perfino i giardini delle case, rendendo necessaria la chiusura immediata dell’erogazione da parte dell’azienda Publiacqua.
Riparare un guasto del genere richiede tempo, tanto più se succede di domenica e diventa complicato per l’Azienda reperire la squadra con l’attrezzatura idonea per scavare. Per cercare di attenuare la situazione di disagio nel parcheggio delle scuole medie di Vignole, e a in piazza della chiesa a Casini due cisterne da 9mila e 7mila metri cubi d’acqua erano a disposizione dei cittadini perché potessero fare rifornimento con le taniche. Per tutti, e a maggior ragione per i ristoranti e i bar, è stata una domenica pesante, ma che a tutti è sembrata la cronaca di un disagio annunciato, visto che già da tempo dai singoli cittadini e dalle associazioni del territorio era stato richiesto a Publiacqua di cambiare il vecchio tubo di cemento-amianto.
Ma durante il consiglio comunale aperto di novembre 2015, i dirigenti di Publiacqua ammisero di aver cambiato priorità agli interventi da fare. «Era una priorità fino a circa tre anni fa» disse il dirigente, ammettendo che l’azienda aveva ritenuto di anteporre interventi altrove piuttosto che sostituire la vecchia conduttura.
Azzardando anche delle previsioni, il dirigente disse poi che «il tubo si rompe molto molto molto di rado». La sostituzione del “tubone” dunque era stata rimandata a «entro il 2020». Adesso però, il guasto del 2 ottobre e i disagi conseguiti hanno messo in luce quanto l’Azienda abbia sottovalutato la situazione. «Lo dimostra anche il modo di gestire la riparazione del guasto» ha puntualizzato il sindaco Marco Mazzanti durante una conferenza stampa in cui ha biasimato l’operato di Publiacqua. «Una disorganizzazione che denota negligenza e scarso senso di responsabilità. I guasti possono accadere, ma bisogna capire quando sono di un’entità notevole e intervenire in modo tempestivo e adeguato. È evidente la fragilità della tubazione, per cui ora l’amministrazione comunale pretenderà la sostituzione di tutto il tratto completo entro l’anno prossimo».