di Daniela Gori
marzo 2021
I fatti degli anni Trenta-Quaranta del ‘900, la nostra Storia, quella con la S maiuscola, si studiano sui libri, a scuola, sono narrati in film e documentari, vengono commemorati in date prestabilite “per non dimenticare”. Ma perché veramente venga stimolata la riflessione e non si perda di vista l’importanza dello studio di certi avvenimenti, un enorme contributo proviene dal rapporto tra memoria e testimonianza.
Proprio a Quarrata abita una persona che per il suo vissuto privato e familiare di certi avvenimenti se ne è fatta custode e memoria storica. Questa persona è Francesca Nardini, la cui zia Clotilde è stata riconosciuta “Giusta tra le Nazioni” per aver salvato la vita ad una famiglia di origine ebraica. Francesca, di origine lucchese ma da tanti anni residente a Quarrata, trascorrendo molto tempo con la zia, oltre ad aver conservato fotografie e documenti, custodisce un fiume di ricordi frutto dei racconti di vita di Clotilde. Una donna coraggiosa, Clotilde, che era stata assunta come bambinaia dei piccoli Silvano e Ornella dalla famiglia ebrea Sorani di Firenze. Con l’avvento delle leggi razziali e delle deportazioni, la famiglia sarebbe stata destinata a fare la triste fine di tanti, ma tata Tilde (come la chiamavano i bambini) non intese per nessun motivo separarsi dai due piccoli, per affetto, sicuramente, ma anche per quella caparbietà che spinge le persone coraggiose a lottare contro le ingiustizie crudeli e inumane. «La zia portò con sé i due fratellini mentre il resto della famiglia si nascose in un convento vicino a Sesto Fiorentino dove i bambini piccoli non erano ammessi» racconta Francesca. «Li tenne a Tofori, in Lucchesia, paese di cui era originaria. Quasi tutto il paese sapeva che loro erano ebrei ma nessuno li tradì. Non erano nascosti nel vero senso della parola, io preferisco usare la parola “ospiti” perché in realtà a loro non è mancato niente, mia zia e tutta la sua famiglia li ha amati e accuditi. Riuscì perfino a farli passare come propri nipoti con documenti falsi. La collaborazione con la famiglia Sorani è proseguita poi per diversi anni anche dopo la fine della guerra in modo da permettere loro di riorganizzarsi, continuando a sostenerli come meglio poteva con i prodotti alimentari provenienti dalla sua famiglia. Poi, agli inizi del 1950, la famiglia si trasferì a Milano dove ancora risiede Silvano con la sua famiglia, mentre Ornella vive a Londra».
Clotilde nel 2017 è stata riconosciuta Giusta tra le Nazioni e il 30 gennaio 2018 è stata proprio Francesca ad andare a ricevere la medaglia di Giusta dall’Ambasciata Israeliana. Un riconoscimento che Francesca conserva orgogliosamente, insieme a tutti i ricordi, le foto e i documenti dell’epoca: un tesoro di testimonianze inestimabile di cui ora lei si fa portatrice con i giovani delle scuole. A gennaio 2020, per esempio, all’auditorium della Banca Alta Toscana è intervenuta per il Progetto Legalità del Comune alla presenza di studenti dell’Istituto Comprensivo Mario Nannini di Vignole.