di Daniela Gori. Ph: Foto Olympia
giugno 2021
Gli alimenti nutraceutici sono quelli che permettono, mangiandoli, di assimilare sostanze che favoriscono il benessere e la salute, come minerali e vitamine, di cui spesso l’organismo è carente.
E’ partendo da questo principio e da questi delicati equilibri che a Olmi, due amici, Leonardo Lenzi di Quarrata e Andrea Pezzoli di Montemurlo, insieme ad altri soci, hanno deciso di fondare una azienda, la “Edo Radici Felici” che produce principalmente insalata. Però il metodo utilizzato non è quello tradizionale, con le radici interrate; queste non affondano neppure nell’acqua, secondo il metodo idroponico ormai abbastanza conosciuto, ma sono a radice libera, ossia sono poste su dei sostegni forati, da cui l’apparato radicale scende libero nell’aria. Le radici dei cespi di insalata vengono nebulizzate con soluzioni nutritive, con la possibilità di biofortificare le lattughe, cioè arricchirle di volta in volta di selenio, di iodio, di zinco, di magnesio. Una tecnologia all’avanguardia, definita “aeroponica” e pressoché unica in Italia. «Noi provenivamo tutti da altri settori» racconta Pezzoli, che della società è quello che si occupa soprattutto della comunicazione e del commerciale «quando abbiamo cominciato a sentire la crisi ci siamo messi a cercare strade alternative, studiando nuovi orizzonti lavorativi e cavalcando le due correnti che ci sembravano più promettenti: quella della sostenibilità e quella dell’alimentazione».
Le colture alla “Edo Radici Felici” nascono perciò e si sviluppano in modo sostenibile perché c’è risparmio di acqua, zero pesticidi e allo stesso tempo più sapore e più fibre. Il tutto avviene non in mezzo ai campi coltivati ma all’interno di uno stabilimento. «Il vantaggio di questo tipo di coltura sta anche nel fatto che permette di riqualificare capannoni industriali ormai abbandonati, come abbiamo fatto noi qui a Olmi» racconta Leonardo Lenzi che si occupa degli aspetti tecnici e chimici «qui abbiamo installato un impianto estremamente sofisticato, elaborato insieme ai ricercatori dell’Università di Pisa con i quali collaboriamo, che tramite un algoritmo provvede a far avere alle piantine di insalata umidità, calore, luce e nutrimento ottimali. La quantità di acqua è razionata e non c’è dispersione come accade normalmente annaffiando il terreno, inoltre l’impianto recupera anche le condense. Di parassiti, essendo al chiuso, non ne entrano e grazie a tutto il sistema la nostra lattuga contiene bassi livelli di nitrato, al contrario di quella che cresce naturalmente all’aperto».
Per i consumatori il vantaggio è che i cespi hanno foglie pulite, croccanti e saporite. Ci vogliono solo circa 35 giorni, perché dallo schiudersi del seme la pianta di insalata sia pronta: un tempo record, che permette all’azienda di mettere a radicare quotidianamente 500 semi e allo stesso tempo di recidere ogni giorno altrettanti cespi. La produzione poi è pronta per essere venduta alle grandi catene di distribuzione, ma adesso è anche negli scaffali dei supermercati con il marchio “Edopiù”, lattughino arricchito di selenio. Nel frattempo i soci della “Edo Radici Felici” stanno portando avanti progetti di ricerca, partner l’università di Pisa, per dare un contributo nello studio di questa tecnica. «La nostra priorità resta quella di contribuire al mantenimento in salute di chi consuma le nostre insalate: senza cambiare stile di vita, solo mangiando, si assumono i minerali necessari al benessere dell’organismo».