di Marco Bagnoli
dicembre 2019
Quando si incontra un artista è sempre bello conoscere il mondo che riesce a ricreare dal nulla; ma almeno in questo caso l’inventiva decide di fermarsi ad osservare la realtà, quella alle nostre spalle e quella quotidiana di tutti i giorni, come vedremo tra breve. Facciamo infatti la conoscenza di Giovanni Ballati, quarratino doc classe 1971.
Giovanni nasce geometra, ma fin da piccolo è sempre stato affascinato dal mondo dei fumetti, in particolare da Tex e dai fumetti di guerra, e si divertiva, con serissimo impegno, a inventarsi le sue storie personali. Quasi subito dopo il diploma da geometri, Giovanni decide di frequentare un corso di disegno a Firenze, presso l’ICIP, un’occasione questa che gli ha permesso di farsi le sue prime conoscenze nel mondo dell’illustrazione e dell’editoria.
Uno dei suoi primi lavori, fu “Ultimo nemico”, realizzato in occasione della prima guerra del Golfo, anche se per quel lavoro non venne pagato. Passerà quindi a collaborare con le fanzine Boomerang e Grane Vetro, per poi conquistarsi la sua prima commissione retribuita, nel 1994: una striscia settimanale sul Tirreno. Quella di illustratore non è la sa principale occupazione: Giovanni collabora infatti come disegnatore di giardini presso Mati di Pistoia, e con Francesco Mati in particolare ha creato il personaggio di Linneus. Tuttavia in tutti questi anni non si è mai fatto mancare la sua buona media di due lavori ogni tre anni, davvero niente male. Ha collaborato con importanti editori anche a livello nazionale, come Mondadori o Le Monnier, ma anche Pacini di Pisa, Stampa alternativa e Coniglio.
Giovanni lavora di preferenza al mattino presto, a mano nel modo tradizionale, oppure ricorrendo al supporto digitale che in tutti questi anni si è andato via via perfezionando. La sua principale fonte di ispirazione sono la storia e l’attualità; non la storia con la esse maiuscola, quella dei re e dei conquistatori, ma piuttosto quella dei popoli ad essi soggetti: preferisce insomma parlare più dei soldati semplici che dei grandi condottieri. Allo stesso modo Giovanni guarda all’oggi, ed ecco che le vicende dei conflitti in armi tornano a farsi osservare più da vicino che mai. Il suo ultimo lavoro pubblicato è “Migrantes – Verso il sogno americano”, uscito nel 2018 per Shockdom. Si tratta di un lavoro abbastanza peculiare: il tema è quello quanto mai stringente delle migrazioni, e la vicenda si sviluppa a partire da un libro di riferimento assolutamente fuori dagli schemi, quello di Flaviano Bianchini. Flaviano si è finto migrante peruviano per seguire la migrazione dei popoli sudamericani al confine col Messico, mettendo seriamente a repentaglio la sua stessa incolumità. Giovanni era da tanto che girava col pensiero attorno ad una storia di questo genere, e preso contatto con l’editore ha fatto la conoscenza di Flaviano. L’intesa è stata immediata, e Giovanni si è potuto liberamente ispirare al testo di Flaviano per la realizzazione dei suoi disegni. Nel frattempo Giovanni ha illustrato un’altra storia, ispirata questa volta a un racconto gotico del Settecento inglese, ambientato però nel nostro castello di Otranto, e siamo tutti in attesa della sua uscita.
Un’altra storia rimasta invece nel cassetto si svolge nientemeno che al tempo degli Etruschi, ed è stata disegnata in occasione della nascita del figlio Guglielmo, nel 2007; una certa aria artistica sembra fosse presente nella famiglia di Giovanni, e chissà che in qualche modo non riesca a contagiare anche le nuove generazioni – quelle sì che sono l’attualità. E forse il modo più semplice sarà proprio quello di prendere un libro per sfogliarne le pagine.