di Giancarlo Zampini
settembre 2009
Per non dimenticare. E’ passato oltre un anno dalla scomparsa del grande driver Vivaldo Baldi, personaggio che ha fatto parte della storia dell’ippica per metà del secolo scorso. A Quarrata – in particolare presso la frazione di Casini – non lo hanno dimenticato. Quanto sia grande la passione per i cavalli nella frazione che si trova lungo la Statale Fiorentina lo dimostra una strada del paese intitolata a Crevalcore, uno dei campioni passati sotto le mani del grande Vivaldo, soprannominato “Diecione” perché da ragazzo era solito chiedere ai genitori e parenti una monetina da 10 centesimi in regalo. Figlio di Omero, conosciuto meglio con il nome di “Cincerina”, grande preparatore di cavalli da corsa, è vissuto sempre nell’ambiente che negli anni lo avrebbero consacrato come uno dei driver più vittoriosi di tutti i tempi.
Gli sportivi ricordano Vivaldo per avere vinto oltre 5000 corse in carriera: cinque edizioni del Gran Premio Lotteria di Agnano, sei vittorie nell’Europeo, più volte il Gran Premio Città di Montecatini. Fra i cavalli da lui guidati, oltre il già citato Crevalcore, con il quale corse anche negli Stati Uniti, ricordiamo Delfo, The Last Hurrah, questi i più noti, ma il cavallo che lo portò all’attenzione generale fu senza dubbio Birbone. Il giorno della scomparsa ebbe a dire Alfiero Sali, sportivo di Casini e suo grande estimatore: <<Scriva pure che “Diecione” è stato il guidatore più grande al mondo: è pura verità>>. Nella frazione quarratina, in via Nuova, c’è la casa dei Baldi, un vero museo tanti sono i trofei e riconoscimenti esposti, conquistati da Vivaldo durante la sua lunga carriera. Lì vivono ancora alcuni familiari di Vivaldo, fra cui la moglie Leda, la figlia Loredana, con il marito Francesco Scatolini, genitori di Fabio, anche lui affermato driver.
A Casini di Quarrata, della dinastia dei Baldi fanno parte anche Omero, Ubaldo, Odoardo, Giancarlo, Gabriele, Lorenzo, Alessandro, Laura e tanti altri: nel mondo dell’ippica se ne contano oltre trenta. Si deve a loro se la piana pistoiese, in particolare il territorio quarratino, è riconosciuto come terra di grande appassionati di cavalli, in particolare di corse al trotto. Vivaldo Baldi ci ha lasciato per sempre il 15 marzo del 2008 alla bella età di 84 anni. Era innamorato del mondo dell’ippica, tanto che poche settimane prima di morire aveva superato le visite mediche per tornare in pista, sulle orme di un cugino residente a Roma che corre ancora ad 87 anni. Se in tutto il territorio quarratino si contano decine di tifosi di ippica e molti maneggi (per questo si usa dire terra di “cavallai”) lo si deve certamente anche a personaggi del calibro di Vivaldo e tutti gli altri Baldi che gravitano nel mondo del trotto. “Diecione” voleva bene ai suoi tifosi, affetto ricambiato in particolare nella stagione estiva quando le corse al trotto si svolgevano all’ippodromo Sesana di Montecatini: ogni appuntamento che lo vedeva in pista, portava in tribuna decine e decine di fans, provenienti da Casini, Olmi, Barba, Quarrata, anche dalla vicina Prato.