di Serena Michelozzi
marzo 2019
«Ho sempre avuto la passione per il disegno, i colori e le immagini. Senza averne piena coscienza, ho sempre apprezzato quel genere di cose. Inoltre, sono sempre stato appassionato di tecnologia: quando ero ancora un ragazzino mi divertivo a dipingere con un vecchio programma di pittura su dei computer che oggi sono meno potenti di un orologio. Anni fa c’erano diversi videogiochi, che con un po’ di ingegno si potevano modificare… così, ogni tanto, sostituivo i modelli 3D di base con alcuni che trovavo su internet». Quello che ci racconta Roberto è stato uno dei suoi primi approcci alla grafica 3D, che da semplice hobby, si è poi trasformato nel suo attuale lavoro.
Roberto, nonostante il suo background di studi sia stato caratterizzato da materie economiche, una volta laureatosi in Economia e Commercio, ha dato vita al suo sogno, cominciando a studiare grafica e video montaggio da autodidatta, a casa, e dopo uno stage in uno studio grafico si è iscritto ad un Master di video e 3D a Firenze. Successivamente si è stabilito a Roma per lo stage previsto ed è rimasto a lavorare nella Capitale per 4 anni. Da allora ha sempre lavorato nel campo del 3D, effetti visivi digitali e video montaggi.
Entrando nello specifico della materia, Roberto ci spiega che, nel funzionamento e nella struttura della grafica e progettazione 3D, il tutto dipende dai progetti che vengono richiesti al professionista: «Alcune volte c’è un design prestabilito da parte del cliente e bisogna attenersi a quello. Altre volte ci sono dei disegni o delle foto dai quali ricavo proporzioni, forme e colori; oppure vi è uno storyboard da seguire, soprattutto se si tratta di animazioni astratte. Capita anche che, da una semplice idea, debba occuparmi di realizzare dei test o delle pre-visualizzazioni molto veloci. Spesso quello che produco finisce in progetti di natura differente: video, siti web, proiezioni su pareti, videogiochi. Di conseguenza devo sapermi interfacciare con i soggetti che utilizzano i miei lavori per andare incontro alle loro esigenze tecniche».
Le innovazioni nel settore grafico 3D sono sempre più frequenti e, secondo Roberto, negli ultimi anni le applicazioni AR/VR stanno ricevendo diverse attenzioni, in quanto la “Realtà Aumentata” permette di aggiungere informazioni al mondo che ci circonda, visualizzandolo attraverso il cellulare o il tablet. Difatti ci sono molti casi, sia tra i videogiochi, sia in campo business, dove le compagnie sono sempre molto attente a farsi pubblicità attraverso questi strumenti. La Realtà Virtuale, invece, inserisce il soggetto in un mondo completamente costruito al computer, visualizzabile attraverso un particolare visore: è un modo di concepire i videogiochi in maniera assolutamente innovativa. «Non molto tempo fa ho provato un videogioco il cui obiettivo è scalare le montagne, ed è incredibile come si percepisca il senso di vertigine. Chi ha visto “Ready Player One” penso capisca di cosa sto parlando…» ci spiega Roberto.
Dunque Roberto è un vero e proprio creativo, e sino a ora ha realizzato moltissimi progetti grafici, tra cui ambienti 3D per “Romeo and Juliet”, la “projection mapping” sulla facciata della villa medicea di Poggio a Caiano, e la mostra interattiva su Kandinski a Montecatini.
Il nostro Grafico ha inoltre lavorato a vari cortometraggi e web serie, come “Sundays ed Elba – l’eredità di Napoleone”. Ha curato il montaggio e le grafiche di un centinaio di spot televisivi e il lato design di diversi siti web interattivi, tra cui quello per l’archivio storico della Tim, quasi interamente in 3D. Uno dei suoi progetti preferiti è stato il video musicale di una band norvegese, i Circus Maximus, per il quale ha ideato il concept iniziale e gli effetti visivi.
«Nell’immediato futuro mi piacerebbe continuare ad insegnare 3D e scultura digitale; vorrei poter riscoprire un po’ di arte classica, come il disegno e la scultura. Un domani, chissà, magari scrivere un film» conclude Roberto Verdiani.