Colle, la Sacra spina e l’opera di Vania Paolieri

Colle, la Sacra spina e l’opera di Vania Paolieri

di Marco Bagnoli

settembre 2018

Anche quest’anno si è tenuta la consueta festa per la celebrazione della Sacra spina di Colle. I festeggiamenti si sono svolti a settembre nei giorni di giovedì, venerdì, sabato e domenica – il venerdì 14 è la ricorrenza dell’esaltazione della Santa Croce, che lega la Sacra spina allo stesso tema della Passione di Cristo. È stata l’occasione per un momento di raccoglimento religioso officiato dal parroco don Franco Monticelli, per una via crucis notturna, ma anche per una mostra di quadri, tra i quali ne è stato scelto uno in particolare che è servito da ulteriore spunto di riflessione. È stata inoltre completata un’opera in terracotta smaltata, estremo dono alla comunità della compianta Vania Paolieri, assieme alla sorella Valeria fulgidi esempi di devozione religiosa ed estro artistico. L’opera s’intitola “Nostra signora riparatrice delle divisioni” (foto in questo articolo) e si affianca idealmente alle altre opere di Vania esposte nella chiesa di Santa Maria Assunta e nella sede del fonte battesimale, in compagnia dei lavori di Piero Mazzoni e Gianfranco Gaggioli.

La Spina di Colle, una delle tante, tantissime, perfino troppe diramatesi in tutta Europa, giunge in loco nella prima metà del XVIII° secolo – l’incertezza è d‘obbligo. Sarà poi il parroco Macario Rossi, all’inizio del secolo scorso, ad avviare le pratiche di traslazione al culto popolare, stante fino ad allora il possesso nelle mani della famiglia Bourbon del Monte di Santa Maria. Nel 2007, dopo una pausa di circa vent’anni, il piccolo popolo di Colle è tornato a celebrare la Festa della Sacra Spina, la domenica precedente o successiva alla ricorrenza dell’Esaltazione della Santa Croce, il 14 settembre, grazie anche al parroco don Franco Monticelli.

Quella di Colle sarebbe un frammento della Corona portata da Cristo nel tempo della Passione. Le fonti storiche e quelle dottrinarie che ne attestano in qualche modo l’autenticità devono entrambe sottostare al trascorrere dei secoli che ne hanno confuso i percorsi. L’ispirazione per una ricerca delle testimonianze fisiche degli eventi narrati nei Vangeli, inizia infatti molti anni dopo il loro accadimento, ad opera di ferventi devoti, quasi sempre grandi nomi dell’era “cristiana” che si è nel frattempo affermata. Troviamo quindi papi, imperatori e famiglie nobili presi a barcamenarsi tra assedi e crociate, Impero d’Occidente e Bisanzio; le reliquie divengono emblema di un potere terreno inconfutabile, ma anche di sincera stima e affetto familiare, quando queste vengono condivise in piccole parti tra parenti e alleati.

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