di Serena Michelozzi
giugno 2018
Una breve digressione storica: Il calcio a 5 è uno sport di squadra che ha avuto origine in Uruguay, dove è tradizionalmente conosciuto come fútbol de salón (e colloquialmente fútbol sala). Internazionalmente è conosciuto come futsal, parola macedonia latina che deriva dalla fusione di fútbol/futebol (“calcio”) e sala/salón/salão (“salone”, inteso come struttura sportiva coperta). Il futsal nacque nell’anno 1930, quando un professore della ACM di Montevideo, Juan Carlos Ceriani (D’Amato) spinto dall’esigenza di far giocare a pallone i ragazzi in una piccola palestra, o sui campi di basket ed hockey (all’aperto), ne ideò la formula. Il suo obiettivo era quello di ideare un gioco di squadra che potesse essere praticato sia all’aperto che in strutture coperte, sfruttando i già diffusi campi di pallacanestro, ma che ricordasse da vicino il calcio, che in quegli anni godeva di una smisurata popolarità in Uruguay, dopo che la nazionale aveva vinto i Mondiali del 1930 e le Olimpiadi del 1924 e del 1928. La codifica avvenne nel 1933 ed il gioco ebbe immediatamente un forte e rapido sviluppo nel Sud America e soprattutto in Brasile. La prima traduzione italiana di questo sport fu essenzialmente “calcetto”, come testimoniano alcune formazioni italiane quali il Marino Calcetto, vincitore del campionato italiano nel 1986/87 e la BNL Calcetto. Successivamente, con l’avvento della FIFA e la creazione del football five che pian piano si fece a sua volta conoscere come futsal, in Italia prese piede la traduzione di “calcio a 5”.
La squadra di “ladyfutsal”, ossia di calcetto femminile a 5, è stata creata da circa una decina di anni anche all’interno della Banca Alta Toscana, mentre quella maschile vi è sempre stata da tempi immemori, anche se negli ultimi anni quest’ultima non è stata ricostituita. Beh, come è noto, le donne sono sempre più costanti in tutto!
L’attuale squadra di calcetto femminile, costituita ad inizio anno, è composta da: Chiara Tasselli, Giada Palazzo, Ilaria Corsi, Alessia Mollica, Elisabetta Banfi, Giulia Spini, Marina Romeo, Veronica Ravagli e Claudia Raffalli. Le ragazze, alcune veterane, altre new entry, sono comunque sempre state assistite e supportate nei loro allenamenti settimanali da bravissimi coach maschili, quali Riccardo Aliperti, Lorenzo Paoletti ed Andrea Nerozzi. Nonostante i mille impegni familiari, di madri e donne lavoratrici, le ragazze della Banca Alta Toscana sono sempre riuscite ad allenarsi nel corso dell’anno piuttosto costantemente in preparazione del Torneo Nazionale riguardante tutte le squadre di calcetto delle varie BCC presenti sul territorio italiano. Quest’anno il Torneo si è tenuto proprio qui in Toscana, a Montecatini, nelle prime tre giornate del mese di Giugno.
«Sono stati tre giorni intensi, che ci hanno massacrato fisicamente, ma al contempo fantastici per tutte! Quest’esperienza ci ha unito ancor di più, sia tra di noi, che nel rapporto coi nostri tre colleghi che ci hanno accompagnato come coach tirando fuori il meglio da ognuna di noi. Abbiamo ricevuto molti complimenti perché fra tutte le squadre presenti è stata sentita la nostra unione, la nostra solidarietà e la nostra intesa! Alcune partite le abbiamo vinte, altre perse, ma abbiamo sempre lottato in campo e ci siamo fatte valere. Ci siamo già organizzate per riprendere a Settembre gli allenamenti e per ricreare la squadra per il prossimo anno» ci raccontano le ragazze.
L’iniziativa di creare una squadra di calcetto all’interno della Banca è dunque stata molto utile per creare più sintonia, unione ed aggregazione tra colleghi sia sul posto di lavoro che fuori. Un’idea che molte altre aziende dovrebbero prendere come esempio.