di Piera Salvi
settembre 2017
Grazia Frisina, dal sud al nord dell’Italia, si è poi fermata nel cuore della Toscana, portando la sua poesia nella nostra Quarrata. Nata in Sicilia e vissuta a Torino, dal 2000 è quarratina. Insegnante di lettere, ha sempre amato la scrittura, in particolare la poesia, non solo come una personale passione ma come un valore da trasmettere ai giovani. Ha trascorso i suoi ultimi anni d’insegnamento al liceo artistico Petrocchi di Quarrata, prima di andare in pensione. «Negli anni d’insegnamento» racconta Grazia «ho cercato di trasmettere ai miei alunni l’amore per la poesia come sollecitazione dei sentimenti. Sono contenta perché in alcuni casi ci sono riuscita».
Dopo la pensione Grazia si è dedicata di più alla scrittura, avendo più tempo disponibile. Tra le sue raccolte di poesie, ricordiamo “Questa mia bellezza senza legge”, galleria di ritratti femminili di donne celebri nella storia della letteratura. L’ultima è “Innesti”, del 2016. Non solo poesia, ma anche un romanzo “A passi incerti” (finalista al Premio Firenze 2009) e un’opera drammaturgica “Cenere e cielo” (2015), dramma poetico sulla Shoa che l’autrice racconta da un punto di vista femminile: un alternarsi di narrazione e poesia, una tramatura a volte fitta e crudele, a volte tenue e in filigrana, volutamente priva di scene e di azione. Quattro donne, spogliate della loro femminilità e identità, sopravvissute ai campi di concentramento, ripercorrono le tappe più drammatiche di una vicenda insieme personale e collettiva, dando corpo e sostanza, attraverso le parole, al loro tormentato essere, alla loro vita per sempre sfregiata. Uno strazio della deportazione nei campi di sterminio tutto al femminile. «Sono contenta» riferisce Grazia «perché “Cenere e cielo” quest’anno è stato messo in scena al Museo della deportazione di Prato».
Il 15 settembre, una lettura scenica di Grazia sulla storia d’amore dei poeti inglesi Elizabeth Barrett e Robert Browning è stata presentata alla casa museo Casa Guidi di Firenze, dove i due poeti vissero. Numerosi i festival di poesia a livello nazionale ai quali Grazia ha partecipato, fra questi “Notturni di versi” di Portogruaro (Venezia). Molti anche i premi ricevuti, da Pordenone a Roma e in tante altre città. Nella nostra zona, Frisina è la vincitrice del primo “Concorso di poesia don Cinotti”, di Santonuovo (2016) e della quinta edizione (marzo 2017) della “Festa della poesia” organizzata dal teatro La Baracca di Prato.
Grazia nelle tue opere hai una particolare attenzione verso le donne: perché? «Perché la donna nella società è meno valorizzata. Con i miei testi dedicati a donne che sono state famose nella storia, magari perché hanno avuto delle opportunità, voglio dare un omaggio al valore delle donne nel silenzio della casa, che restano nell’ombra ma spesso sono artefici di trasformazioni invisibili».