di Daniela Gori
settembre 2017
Quali azioni sono state fatte per mettere in sicurezza dal punto di vista del rischio idrogeologico la piana quarratina? La situazione dell’area è molto complessa ed è inutile ricordarlo; a questo ci pensano già i frequenti allagamenti dovuti alla tracimazione di fossi e canali come l’Ombroncello, il Falchero, il Quadrelli, la Senice e il Calice, che comportano notevoli disagi ai residenti.
Ma c’è un pericolo più grosso da scongiurare, ed è quello di incorrere in vere e proprie alluvioni come purtroppo sono capitate in passato. Il consiglio regionale ha varato il PGRA (Piano di Gestione del Rischio Alluvioni) per garantire la prevenzione, individuando in gran parte del territorio quarratino una zona a elevata pericolosità di inondazione. Il presidente della Regione Enrico Rossi il 17 maggio scorso è venuto a fare un sopralluogo, per vedere se i soldi stanziati per i lavori di mitigazione del rischio idraulico stiano portando a buoni risultati. Come lo stesso presidente Rossi ha ricordato «è il cadenzamento continuo degli interventi e la manutenzione costante che possono dare una risposta valida. La messa in sicurezza assoluta non esiste, ma esiste un continuo lavoro di miglioramento».
Tante operazioni che richiedono ingenti finanziamenti, resi possibili dalla riforma dei Consorzi di bonifica e con l’estensione della tassa a tutti i contribuenti. Una novità che avrà scontentato i tanti che si sono visti inaspettatamente arrivare un nuovo tributo da pagare, ma che comunque dovrebbe far capire che la sicurezza del territorio riguarda tutti e tutti devono sentirsi coinvolti. Quando accadono alluvioni imponenti, il disastro non riguarda solo chi ha perso tutto, ma danneggia l’intera comunità. La legge regionale della Toscana prevede che il Consorzio di bonifica medio Valdarno, si occupi della manutenzione ordinaria, e in caso di opere strutturali debba contribuire con il 30% della spesa.
In questo 2017, come sempre da parte del Consorzio, sono stati fatti per manutenzione ordinaria: ripetuti passaggi di sfalcio della vegetazione a mano o a macchina, rimozione arbusti, ed altri materiali di deposito, ingrassaggio delle portelle e sostituzioni delle parti deteriorate degli organi mobili delle difese idrauliche su tutto il reticolo tra cui citiamo Ombrone, Ombroncello, Senice, Stella, Quadrelli, Impialla, Fermulla e Falchereto. Per quanto riguarda invece la manutenzione straordinaria, sono stati ricostruiti o ripristinati gli argini dello Stella a monte del Ponte alla Catena e a valle dell’immissione del Fosso Impialla, con la realizzazione di scogliere fluviali e del fosso delle Mulina, tra via Folonica e via Covona. In totale solo per questi interventi sono stati spesi oltre 1 milione e mezzo di euro. Altre opere straordinarie dovranno essere realizzate, come sistemi di trattenimento dell’acqua a monte, con altre casse d’espansione e “bocche tarate”.
Da qualche tempo ormai è stato inaugurato sul sito del Consorzio di bonifica medio Valdarno una sezione dedicata ai lavori in corso con una mappa interattiva che tutti possono consultare: www.cbmv.it/il-consorzio-cosa-fa/mappa-dei-lavori-in-corso.