di David Colzi
settembre 2009
Continua il nostro viaggio che ci porta da Quarrata al mare, iniziato con l’Amerigo Vespucci nel primo numero del 2009. Questa volta ci occupiamo del Tenente di Vascello Luca Scudieri, laziale di origine, ma trasferitosi stabilmente a Tizzana dopo aver sposato una nostra concittadina.
Ci parli del percorso che l’ha portato in Marina…
Mi sono iscritto all’Università di Pisa in Ingegneria Elettronica e lì grazie alla vicinanza con Livorno, ho potuto conoscere la realtà dei cadetti dell’Accademia Navale. Così decisi di provare ad entrare in quel mondo, partecipando ad un concorso tenutosi nel ’95, e che ovviamente ho vinto. Dopo quattro anni in Accademia, mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Finita la scuola mi sono imbarcato su un caccia torpediniere per tre anni. Dopo questa esperienza sono tornato in Accademia per fare da istruttore ai giovani cadetti. Fatto questo, mi sono nuovamente imbarcato sulla fregata “Maestrale”, con il ruolo di Capo Componente Armi, cioè responsabile dell’artiglierie. Insomma quei primi 7 anni sono stati molto intensi!
Quando è diventato Tenente?
Ho iniziato ad Augusta l’iter pre-comando, che è un percorso che fanno tutti gli ufficiali di stato maggiore della Marina, per poi assumere il comando di una unità navale. Così a 34 anni sono diventato Tenente di Vascello.
Quale nave le hanno affidato?
E’ la “Nave Vedetta” di circa 35 metri, di istanza a Sharm El Sheik in Egitto; io ne sono al comando dal 2008 e la lascerò il 30 Settembre di questo anno. Ovviamente se sono qui a parlare con lei è perché la nave è dovuta ritornare in Italia a La Spezia, per fare i controlli di manutenzione di routine. Pensi che si parla di 4900 Km di distanza da fare in mare aperto, avendo la responsabilità di ricondurre a casa altre sedici persone oltre al sottoscritto.
Un esperienza unica…
(sorride) Una bella responsabilità! Una traversata di undici giorni vissuti molto intensamente, ed io sono orgoglioso di questa esperienza.
Cosa c’è nel suo futuro?
Finita l’esperienza del comando, verrò trasferito per la prima volta a Roma, dove c’è il Ministero della Marina Militare Italiana. Mi occuperò di informatica, potendo sfruttare il mio percorso di Laurea.
Perché il mare come scelta di vita?
Io sono di Montalto di Castro, il primo comune che si incontra nel Lazio, uscendo dalla Toscana; essendo un paese di mare, mi sono sempre confrontato con questo elemento… ho fatto anche il bagnino all’età di 17 anni! Il passo decisivo verso la Marina Militare è stato dettato in primis, dal famoso “fascino della divisa”, che per me è prima di tutto un simbolo, una scelta di vita, come dice lei.
E i familiari come l’hanno presa?
Hanno avuto reazioni abbastanza prevedibili, calcolando che sono figlio unico; mio padre era molto orgoglioso che entrassi in Marina… e mia madre molto preoccupata! (sorride)
Ha qualche desiderio irrealizzato?
In effetti sì; il mio leggero astigmatismo non mi ha permesso di diventare un pilota di aereo o di elicottero! Pochi lo sanno, ma la Marina offre anche la possibilità di diventare piloti, ma con il mio piccolo problema ho dovuto demordere, perché le selezioni sono durissime. Comunque posseggo un piccolo aereo che faccio decollare al “Pinguino di Quarrata”.
Cosa ci fa a Tizzana di Quarrata?
Ho avuto la fortuna di conoscere mia moglie Veronica, nata e cresciuta a Quarrata, tramite amici comuni. Lei è una grande donna, è sempre al mio fianco senza farmi mai pesare il fatto che il mio lavoro mi porta spesso lontano. E’ facile intuire che a volte si preoccupi un po’, soprattutto adesso che abbiamo una bimba di 15 mesi di nome Eleonora; comunque io faccio il possibile per essere spesso a casa.
Si trova bene qua da noi?
Benissimo! Il posto è stupendo, la gente è accogliente ed io mi sento a tutti gli effetti un vostro concittadino.