di Serena Michelozzi
settembre 2022
Trattare dell’argomento “Recupero Crediti” in poche righe non è impresa facile… tuttavia si cercherà di affrontare il tema passando in rassegna i principali step da mettere in atto al fine di recuperare ciò che ci spetta!
Innanzitutto un credito deve essere certo. Si devono avere in mano tutti gli elementi che dimostrano l’esistenza del credito nonché il diritto del creditore a ricevere la somma dovuta: liquido, l’ammontare del credito deve essere quantificabile; esigibile, deve essere scaduto il termine di pagamento. Inoltre il credito non deve essere prescritto.
Verificata la presenza di questi requisiti, sarebbe poi opportuno indagare sulla solvibilità del proprio debitore, accertandoci ad esempio se esso è percettore di salario o pensione, o ha intestati beni mobili o immobili. Se vi fosse inoltre la possibilità di rintracciare il proprio debitore, la raccomandazione è di prendere contatto con esso e tentare di recuperare il credito in via stragiudiziale, ossia porre in essere un complesso di attività che può sostanziarsi in solleciti scritti, telefonici e visite domiciliari da parte di funzionari autorizzati. Lo scopo è quello di invitare il debitore ad un pagamento spontaneo, ricercando un accordo amichevole, che può consistere in una rateizzazione o in un “saldo e stralcio” della somma posta a credito.
Qualora invece non sia possibile percorrere la predetta strada, incaricato un legale di nostra fiducia, si procederà ad inviare al debitore una lettera di diffida, intimandogli il pagamento della somma entro un dato termine. Il giudizio ha poi inizio con il ricorso per ingiunzione, che, supportato da idonea prova scritta del credito, mira ad ottenere da parte del Giudice competente l’emissione di un decreto ingiuntivo (in alcuni casi provvisoriamente esecutivo). Se il debitore, a seguito della notifica del decreto ingiuntivo, rimane inerme e cioè non paga né presenta opposizione, allora il decreto ingiuntivo diventa definitivo e il creditore può chiedere al giudice l’apposizione della formula esecutiva.
Segue la notifica al debitore dell’atto di precetto e, qualora anche in questo caso il debitore rimanga inerme, non resta che avviare la fase esecutiva e procedere con il pignoramento dei beni. A questo punto, sulla base delle informazioni ottenute dagli accertamenti sopramenzionati, si può scegliere quale tipo di pignoramento intraprendere: con il pignoramento mobiliare si vanno ad aggredire i beni mobili del debitore (es: automobile, gioielli, ecc.); il pignoramento immobiliare ha ad oggetto i beni immobili (casa, terreno, ecc.); con il pignoramento presso terzi si aggrediscono i beni del debitore che sono nella disponibilità di altri soggetti (conto corrente, pensione, stipendio).
Per una disamina più approfondita e dettagliata sull’argomento si rimanda alle regole del nostro codice civile e all’assistenza tecnica del legale cui farete riferimento al fine di ottenere ciò che vi spetta!