Giornate mondiali e feste: ce n’è per tutti i gusti

Giornate mondiali e feste: ce n’è per tutti i gusti

di Carlo Rossetti

marzo 2023

Sono circa un centinaio le giornate nazionali e internazionali intese come feste che si susseguono giorno dopo giorno su argomenti vari. Lungo sarebbe riportare l’elenco delle manifestazioni. Basta citarne alcune tra le più importanti per farsi un’idea di che cosa si tratti. La Giornata della memoria, in ricordo della Shoah, Giornata internazionale innocenti vittime di aggressioni, la Giornata del donatore di sangue, la Giornata mondiale dei profughi, la Giornata mondiale per l’autismo e via dicendo. 

Di molte altre, apparentemente futili, non sappiamo considerarne l’importanza. Ora, sfogliando il calendario annuale delle varie manifestazioni, troviamo i titoli più disparati: la Giornata mondiale delle zone umide, la Giornata mondiale della lentezza, in cui non è riscontrabile nessun rallentamento; quella internazionale dei mancini, come pure la Giornata mondiale del rifiuto della miseria, fino alla Giornata dell’abbraccio che a quanto sembra, non trova seguaci, altrimenti nel giorno dedicato a tale amplesso, dovremmo vedere per dodici ore persone sconosciute e di nazionalità diverse, abbracciarsi affettuosamente. Ma ciò, peraltro encomiabile gesto, visto anche come antidoto all’individualismo e al razzismo, rimane uno sterile, incompiuto messaggio. Che dire poi della Giornata del rifiuto alla povertà? Si può fare pure la giornata per chi vive in condizioni misere, ma dopo convegni, conferenze e dibattiti, chi si trova ai margini del consorzio umano, in tale ambito rimane. E la Giornata delle zone umide? Si parlerà nell’occasione del loro risanamento, se questo è lo scopo, ma è facile immaginare che l’anno successivo non saranno ancora asciutte.

Le ricorrenze che più trovano consenso e risonanza sono la Festa degli innamorati, della mamma e del papà, della donna in genere che, al di là del significato, servono anche ad alcuni settori del commercio per vivacizzare gli incassi, come i fiorai e i pasticcieri. Per la Festa delle donne si può fare a meno di frugarsi in tasca, facendo una bella figura con un bel mazzo di mimose, con la speranza di ottenere una “lauta ricompensa” dalla destinataria.

Molti anni fa erano poche le feste e non avevano il crisma odierno. Si trattava soprattutto di feste laiche nate dalla tradizione e da alcune consuetudini lavorative, come la Festa dell’uva, del grano, la Festa del 1° Maggio, oltre a quelle che il calendario riportava come feste religiose in cui era possibile vedere processioni, o il tributo a qualche Santo o patrono. Poi la Festa delle bambine e delle ragazze e perché no la Festa degli animali, che come il cane e il gatto fanno parte del nucleo familiare tanto da trovarli, prima o poi, iscritti nel certificato di stato di famiglia. 

Si può dire che ce n’è per tutti i gusti e le categorie, tanto da leggere nel lungo elenco delle ricorrenze, la festa per ogni età dell’uomo e della donna. Non poteva mancare allora, giustamente, la Festa del nonno e quella dell’anziano, ricorrenze che potrebbero accorparsi perché nell’una e nell’altra possiamo trovare i medesimi requisiti. Perciò, considerata la giusta e sacrosanta attenzione verso la terza età, saremmo per proporre una riunificazione delle due giornate per dar luogo a un evento importante, di maggiore risonanza da intitolarsi: “Festa della dentiera”.

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