Damiano Magnolfi – medicina tradizionale cinese: di cosa si tratta?

Damiano Magnolfi – medicina tradizionale cinese: di cosa si tratta?

di David Colzi. Ph: Foto Olympia

giugno 2023

Oramai da diversi anni alcuni rimedi orientali per il benessere del corpo, sono ampiamente utilizzati anche in Italia e tante persone ne traggono beneficio. Certamente negli ambienti medici ufficiali, incontrano ancora un po’ di diffidenze, ed è molto difficile poter usare termini come “paziente”, “medicina”, “patologia”, riferendosi, ad esempio, alle pratiche curative cinesi, poiché queste parole sono prerogativa solo di chi lavora in ambito sanitario. Per saperne di più, siamo andati a trovare un professionista di medicina tradizionale cinese, Damiano Magnolfi, consapevoli che stiamo percorrendo la linea sottile che separa la salute del fisico da quella dello spirito (qualunque cosa significhi), l’ufficiale dall’ufficioso, la realtà dalla suggestione.

Qual è il tuo percorso professionale?

«Ho frequentato la Scuola di agopuntura tradizionale di Firenze, e lì mi sono diplomato nel 2011 come “Operatore Tuina”, un ramo della medicina cinese che si occupa di massaggi, trazioni e sfregamenti atti a stimolare i punti e i meridiani, gli stessi usati per l’agopuntura. Esercito anche l’Auricoloterapia, cioè pressioni e massaggi all’orecchio». 

… E cominciamo subito con le stranezze!

(sorride) «Se è per questo, fra le altre, uso una tecnica chiamata Moxibustione, dove tramite la combustione dell’artemisia, vado a scaldare determinati punti del corpo. Tengo a precisare che per tutto questo, sono ufficialmente riconosciuto dalla FISTQ, la Federazione Italiana Scuole Tuina e Qigong. A proposito, sono pure istruttore di Qigong, una sorta di meditazione in movimento, fatta di gesti coordinati per accordarsi con il soffio vitale che ci circonda». 

Quali effetti benefici ha il Qigong?

«Ti insegna ad essere presente a te stesso in quel momento, senza altri pensieri. In una società frenetica come questa, rendersi consapevoli del “qui ed ora”, aiuta a ristabilire un contatto con la nostra interiorità, allontanando lo stress».

Però nell’immaginario collettivo, la medicina cinese è sinonimo di agopuntura.

«Vero, ma da noi l’agopuntura la possono praticare solo i medici, poiché si tratta di aghi; può sembrare strano, ma in Italia è così».

Altro argomento controverso è l’idea che certi “malesseri”, abbiano una forte connotazione psicosomatica.

«Chiaramente se si parla di un trauma da caduta o di un incidente il problema non si pone, ma tanti acciacchi che noi abbiamo, coinvolgono la nostra mente e non tutti li somatizzano allo stesso modo. Insomma, il nostro benessere passa dall’equilibrio psicofisico».

Va detto che alcuni presupposti della medicina cinese sono difficili da accettare.

«Lo capisco. Per una persona che non mastica la materia, può sembrare strano che una cicatrice sulla pancia favorisca il mal di schiena, così come lo può favorire il colon irritato. Questo perché la cultura medica occidentale non contempla l’idea che ci siano certe correlazioni». 

Quindi oriente e occidente sono lontani?

«…Ma qualcosa sta cambiando! Da un po’ di anni, persino in Italia, osteopati, fisioterapisti e chiropratici si stanno avvicinando con una certa fiducia a questo mondo. Mi è capitato più di una volta di incontrarli in qualche corso di formazione e questo mi fa molto piacere».

Chi sono le persone che vengono nel tuo studio in Via De Gasperi a Quarrata?

«La maggior parte sono over 40, quindi uomini e donne che hanno i primi dolori di mezz’età. Non mancano però neanche i giovani o i bambini, che magari risentono di una vita sedentaria. Mi occupo anche di sport, dal podista amatoriale al lottatore di Muai thai, usando in questi casi la mia esperienza di massaggiatore sportivo».

Però, ovviamente, certe tecniche orientali non sono la panacea per tutti i mali.

«Concordo. Prima di tutto bisogna predisporsi nel miglior modo, perché se una persona viene da me, magari incitato da qualche famigliare, ma pensa che siano tutte sciocchezze, è improbabile che abbia dei benefici. Questo accade anche con le medicine tradizionali: se pensi che non funzioni… è difficile che poi tu stia meglio. Pensiamolo come un effetto placebo al contrario. Però c’è stato chi è venuto perplesso e poi si è ampiamente ricreduto!»

Sei mai andato in Cina per studi?

«Sì. Lì ho fatto un breve soggiorno per approfondire le mie conoscenze, ma più che altro mi sono spostato in giro per l’Italia, magari seguendo Maestri cinesi. Dal 2022 anche io sono insegnante di Tuina e Qigong, alla scuola di agopuntura di Genova».

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