di Massimo Cappelli
settembre 2023
Perdersi, si sa, non è un granché positivo. Ma se non ci si perde non possiamo poi provare la felicità immensa nel ritrovarsi. Io e Milva Maria Cappellini, in quasi cinquant’anni, ci siamo persi un paio di volte, ma con enorme gioia ci siamo entrambe le volte ritrovati: la prima trentacinque anni fa e la seconda lo scorso mese di luglio.
Nel mio primo progetto editoriale (se così lo possiamo chiamare), un calendario con vecchie foto di Quarrata e con cenni storici riguardanti il nostro territorio, i testi portano la sua firma. Questo calendario del 1989, che i più attempati forse ricorderanno, aveva in copertina un disegno di villa La Màgia realizzato dal nostro compianto Marcello Scuffi. La didascalia che accompagna il disegno (come del resto tutti i testi) fu scritta da Milva, e fu proprio per questa ragione che noi, intrepidi trentenni, per avere una sorta di liberatoria alla pubblicazione andammo a suonare il campanello della contessa Marcella Pagnani Amati Cellesi, allora l’unica rimasta della dinastia. Fu un giorno indimenticabile. Ricevuti in persona proprio da lei visitammo al suo fianco quasi tutta la villa; eravamo a fine novembre, proprio il Giorno del Ringraziamento, e la contessa, avendo abitato in America per molti anni, stava preparando il ricevimento. Nella visita attraversammo il salone con la tavola imbandita e ci ritrovammo davanti ad una mensola posta in alto, dove c’era un secchio, anzi, “IL” Secchio, quello dal quale, nel XVI secolo, bevve l’Imperatore Carlo V alla fine di una battuta di caccia organizzata dai Medici nel Barco Reale. Ma vorrei far raccontare questa bella storia direttamente da Milva, non prima però di averla presentata ai lettori.
La professoressa Milva Maria Cappellini, nata al confine tra Pistoia e Quarrata nel 1961, si è laureata a Firenze in Letteratura comparata e ha conseguito a Genova il dottorato di ricerca in Filologia italiana. Insegna al Liceo scientifico di Pistoia. Si è occupata per anni di lessicografia e, ancora oggi, di didattica e di editoria scolastica. Ha curato tra l’altro opere di autori antichi e otto-novecenteschi, lavorato sulla letteratura popolare dell’età medievale e moderna, scritto saggi e articoli, collaborato a periodici e ad associazioni e istituzioni culturali. Ha pubblicato un romanzo a quattro mani con Roberto Piumini, racconti su riviste online e la raccolta Ferite (Corsiero editore). Sta preparando il romanzo allegorico Cronache di Agrùmia e una seconda raccolta di racconti. Se deve scegliere tra leggere e scrivere, tuttavia (dice) preferisce leggere.