di David Colzi
settembre 2023
Ogni qualvolta ci avviciniamo alla località Casini per raccontare una storia, in un modo o nell’altro finiamo sempre col parlare dei carbonai. Ci viene quindi da pensare che quando qualcuno afferma che nel secolo scorso, in quella frazione, tutti facevano quel mestiere, probabilmente non esagera.
E difatti anche stavolta iniziamo parlando di due giovani uomini che cominciarono la loro attività vendendo carbone porta a porta, spostandosi fra Quarrata e Milano: si trattava di Giovanni Banchelli (detto Otello) e Morando Noci. Siamo nell’immediato dopoguerra e i condomini nelle città avevano un gran bisogno di essere riscaldati. In poco tempo il lavoro iniziò a girare e i due giovani fondarono la prima società, la “Recarbo”, assieme a Gustavo Pratesi. Era il 1959 e presto vennero affiancati da Loris Banchelli, cugino di Otello. Dal boom economico in poi fu tutto un susseguirsi di nuovi combustibili con nuove fette di mercato da conquistare e i tre soci non si fecero trovare impreparati. Infatti dopo il carbone ammucchiato nel piazzale della ditta, misero su il primo silos per lo stoccaggio con dentro il “Gasolone”, un misto tra olio combustibile e gasolio, usato anche nelle aziende. Verso gli anni ’60, quando Prato iniziò a gonfiarsi di ditte tessili, Otello e soci guardarono con interesse a quel settore e acquistarono anche l’olio combustibile, utile per quelle attività che avevano bisogno di acqua calda e vapore, tipo le tintorie, che fiorirono nel distretto tessile pratese. Poi arrivò il momento del gasolio da riscaldamento e del metano, anch’essi richiesti sempre più dalle attività produttive.
Nel 1978, fu poi fondata la Pontepetrol, che oggi è arrivata alla seconda generazione e conta 6 soci: Luca e Giulio – figli di Morando, Emanuele – figlio di Loris, Monica – figlia di Otello, Alessio Caramelli – figlio dello storico ragioniere Angiolo, tra i fondatori della Pontepetrol, e dallo scorso anno è arrivato anche Nicola Brizzi. Oggi per loro lavorano direttamente otto persone, e la struttura interna, come si legge sul loro sito, è suddivisa in tre settori coesi tra loro, ma operanti distintamente con personale qualificato.
Ma torniamo alla storia. Con l’arrivo degli anni ’80, la Pontepetrol si lanciò in un ulteriore mercato, quello del Gpl, prevalentemente per uso domestico, divenendo agenzia accreditata per Ultragas (acquisita poi da Liquigas), servendo la nostra Piana e non solo. «Si tratta di un rapporto che dura tutt’oggi» precisa Alessio Caramelli. Questa fu un’intuizione vincente di Luca Noci, che comprese le potenzialità di espansione di quel prodotto, visto che allora costava meno del gasolio. Così, in appena un decennio la Pontepetrol, acquisì più di un migliaio di nuovi clienti. «In questa attività nulla è scontato e nulla è eterno» ammette Caramelli. «Basti pensare che quando arrivarono i condotti che portavano il metano direttamente ai privati della Piana, andarono in crisi diverse ditte come la nostra. Noi, per diversificare la nostra offerta, ci interessammo allora al Gpl. Questo è un esempio tipico di come si svolge il nostro lavoro, che ha una certa componente creativa, con un occhio rivolto verso l’abbattimento delle emissioni inquinanti». Riguardo a questo, segnaliamo che Pontepetrol è partner commerciale di AdBlue, utilizzato sui motori Diesel per ridurre le emissioni degli ossidi di azoto dai gas di scarico del 90%.
Rimanendo in tema di “green”; servite anche il vivaismo?
«Sì, dal 2004 abbiamo iniziato a stoccare il gasolio che serve ai trattori e a tutte le macchine agricole. Anche qui, siamo partiti da zero ed oggi abbiamo un volume di circa due milioni di litri l’anno».
Altra novità di recente è il pellet…
«Che noi vendiamo e che ci dà molta soddisfazione» prosegue Caramelli. «Ma le novità più sostanziose sono due. La prima è che, con l’entrata in società di Nicola Brizzi lo scorso anno, abbiamo raggiunto una nuova fetta di mercato, quella dei gasoli per autotrazione, cioè per i camion. Poi dallo scorso anno siamo diventati agenzia leader per la Toscana di Acea Energia, una grande realtà italiana con sede a Roma, che vende corrente e metano. In pratica Pontepetrol è divenuto il punto di sviluppo per la nostra regione, per coprirla in modo capillare, anche tramite affiliazioni. Di Acea come di Liquigas, se ne occupa Luca, mentre io mi occupo della commercializzazione del gasolio e delle attrezzature per lo stoccaggio. Come si vede nel nostro piazzale ci sono tre silos per: gasolio agricolo, gasolio per autotrazione e gasolio da riscaldamento».
Insomma siete in continua espansione; il vostro segreto?
«Servizio, prezzo, velocità nei rifornimenti, e nel nostro caso, conoscenza storica di molti clienti, tramite un rapporto diretto. In pratica cerchiamo di tenere viva la filosofia di quei soci fondatori che 64 anni fa crearono questa realtà imprenditoriale» conclude Alessio Caramelli.