di David Colzi
giugno 2024
Nella foto, partendo da sx in piedi: Simone Niccolai – responsabile fiscale “Impresa Verde”, Paolo Niccolai – presidente della sezione Coldiretti Quarrata, Dario Mancini – responsabile ufficio Coldiretti Quarrata e Grazia Dallai – addetta fiscale. Seduti da sx: Serena Attucci – delegata provinciale Coldiretti Giovani Impresa Pistoia, Matilde Cuni – addetta fiscale e Luciana Martina Piccinno – addetta al patronato.
Dall’undici dicembre 2022 Coldiretti Quarrata ha una nuova sede in via Montalbano 81, che rappresenta uno dei cinque uffici della provincia di Pistoia. Qui fanno riferimento, oltre alle aziende agricole del territorio, anche quelle di Agliana, Serravalle Pistoiese e Montale; tutte assieme rappresentano il 20% del totale provinciale. In questo bacino infatti operano circa seicento attività agricole, con oltre mille addetti, e il dato è in continua crescita. Di queste, il 20% sono a conduzione femminile, mentre il settore preminente è quello della produzione di piante.
Dunque il vivaismo è un comparto piuttosto sostanzioso…
«Proprio così» dice Dario Mancini – responsabile dell’ufficio. «Qui rappresenta una buona fetta delle aziende che lavorano la terra, ma basta salire sul Montalbano per trovare diversi agriturismi, fattorie, oppure produttori di vino, olio e miele. Insomma il settore agricolo nelle nostre zone è ampio e molto importante per l’economia locale e il nostro ente è per loro il più rappresentativo».
Grazie a Coldiretti le aziende sono seguite in tutto e per tutto, dalle pratiche tecniche a quelle fiscali; oltre a questo viene fatto servizio di patronato per i privati. Più in generale, Coldiretti a livello nazionale supporta tutto il mondo dell’agricoltura anche attraverso diverse battaglie, tipo quella per la trasparenza del marchio “Made in Italy” che purtroppo oggi registra zone d’ombra a causa di alcune direttive europee. Infatti, se vengono importate materie prime dall’estero, tipo i pomodori, e poi lavorati in Italia, la passata finale potrà esporre il marchio tricolore, come se fosse stata interamente prodotta nella nostra penisola, dal seme al vasetto. «Noi non siamo contrari a questo» specifica Mancini «ma vogliamo che risulti tutto chiaro sull’etichetta senza lasciare spazio a fraintendimenti, perché la concorrenza sleale penalizza i veri coltivatori italiani».
«Non solo» aggiunge Paolo Niccolai – presidente della sezione; «c’è poca trasparenza anche per le materie prime che vengono da fuori Europa. Ad esempio, il grano prodotto in UE non può essere trattato con il glifosato una volta che la pianta è nata, mentre fuori dai nostri confini lo si fa per accelerarne la maturazione, soprattutto nei Paesi con un clima più freddo, tipo il Canada. Quindi, quando si legge su una confezione di pasta: “grano non UE”, cosa significa per il consumatore?»
Meritoria è poi la richiesta a livello nazionale di nuovi invasi per raccogliere l’acqua piovana, linfa vitale per l’agricoltura, dato che l’Italia riesce a recuperarne solo l’11%. Coldiretti propone dal 2015 una pianificazione organica di questi bacini per arrivare a trattenere il 50% della pioggia, con possibilità di produrre energia pulita. Oggi si tenta di far appello ai fondi del PNRR, per iniziare i lavori.
A proposito di acqua, che bilancio fate dei danni causati dall’alluvione del novembre scorso?
«Per quanto possa sembrare strano» prosegue Niccolai, «il vivaismo, in proporzione, ne ha risentito meno rispetto alle aziende in collina; lì purtroppo ci sono stati diversi disastri. Noi abbiamo seguito molti imprenditori e imprenditrici, registrando la delusione di coloro che non hanno potuto ricevere gli aiuti dallo Stato, perché non hanno raggiunto la percentuale del 30% di danneggiamenti; ma per un produttore di olio o vino, basta aver perso il 20% delle coltivazioni per essere in grande difficoltà».
Sempre per rimanere sul territorio, Coldiretti a livello provinciale ha promosso negli anni incontri con le scuole e giornate in cui i bimbi potevano mangiare a mensa i prodotti locali, così da formare futuri cittadini consapevoli e attenti alla natura. Con la stessa filosofia c’è poi “Campagna Amica”, un’iniziativa nazionale, che da noi è presente tutti i giovedì mattina in piazza Risorgimento da quattordici anni, con i suoi banchi gialli. Qui le aziende possono vendere direttamente al pubblico.
Altro tema molto sentito nel pistoiese è l’impatto che il vivaismo ha ed ha avuto sulla nostra provincia, a causa di tutti quei prodotti chimici usati per la cura delle piante. Gli sforzi profusi sono molti e la situazione in dieci anni è cambiata sensibilmente, riducendo al minimo l’uso di pesticidi e la loro concentrazione, sempre nell’ottica di raggiungere il prima possibile vivai ecosostenibili, grazie anche all’utilizzo degli ultimi ritrovati tecnologici. «Siamo la forza amica del Paese e ci impegniamo ogni giorno a migliorarlo» conclude Dario Mancini.