Romano Vezzosi e il primo negozio Conad Margherita di Quarrata

Romano Vezzosi e il primo negozio Conad Margherita di Quarrata

di Marco Bagnoli

settembre 2024

Quest’oggi adiamo a stringere la mano a un assiduo lettore di Noi di Qua, il signor Romano Vezzosi, che ha compiuto la bellezza di novant’anni lo scorso 29 luglio. Come tanti suoi coetanei, anche lui è un testimone in prima fila della Quarrata di una volta. E dire che non è nato nemmeno qua, anche se in tanti non lo possono proprio dimenticare. Romano è infatti originario di Sant’Amato di Vinci, e proprio da quel paesino arroccato partì per andare a trovare lavoro, aveva poco più che sedici anni. Per un po’ di tempo trascorse i suoi chilometri da barista e cameriere illuminato dalla Lanterna di Genova. Poi si trattò di tornarsene in Toscana, ma per ora a Firenze, stavolta abbagliato dal luccicare dei nuovi locali alla moda.

Nel 1958 sposò Vera Gerboni, una ragazza delle sue parti, lei aveva diciott’anni, e poco dopo la coppia arrivò finalmente in quel di Quarrata. Nel 1962 Romano prese in affitto un negozino sulla via Fiorentina, per vendere alimentari, e fuori c’era fin da subito la fila della gente, da Quarrata, Agliana, Caserana… Nei primi Settanta Romano si costruì la casa.

Nel 1974 poi, la nostra storia compie alla fin fine la svolta decisiva: Romano aprì il suo supermercato, giusto sotto la porta di casa, in via Colzi. Si trattava del primo supermercato a marchio Conad Margherita di Quarrata, anzi, il primo in assoluto. E da parte sua è stata sicuramente una mossa sentita, ma ad ogni modo coraggiosa: da sempre, infatti, le donne di casa avevano fatto la spesa nei vari negozi e nelle botteghe di fiducia, dai conoscenti di una vita, insomma. E quindi, anche Romano divenne un nuovo volto degno di rispetto, a cui ci si poteva affidare per tutto: e infatti nel suo supermercato si vendeva di tutto. Era un centro per gli acquisti già moderno cinquant’anni fa. Trovavi ogni cosa, dalla pasta, non più venduta sfusa, alla frutta, alla carne, agli “articoli da regalo”: tutto quello che potevi trovare girando per il paese, e altro ancora.

Tra l’altro, è bene ricordare che appena una manciata di anni prima, nel 1959, con un Decreto del Presidente della Repubblica, Quarrata diventava ufficialmente città. Ai nostri imprenditori e commercianti dell’epoca non serviva certo un incoraggiamento per darsi da fare; ma comunque anche questo aiutò. Il polso generale del lavoro lo si poteva tastare dal volume delle vendite delle ceste-regalo: Romano ricorda come non fosse affatto una cosa straordinaria quella di confezionarne ogni anno circa 900, che le ditte distribuivano a clienti e dipendenti come strenne natalizie.

Ovviamente, a questo punto notiamo come a fianco di Romano ci fosse la sua famiglia, e che se lui lavorava qualcosa come sedici ore al giorno, certe gli altri erano subito dietro. Prima di tutte la moglie, Vera: il loro matrimonio è un piccolo gioiellino di oreficeria, perché pur stando insieme tutto il santo giorno, non hanno mai avuto di che litigare. Qualcuno dice anche grazie al carattere meraviglioso di lei, e noi ci crediamo. Pure le figlie Patrizia e Antonella, e il genero Franco sono sempre stati al loro posto per servire le file di gente che tutti i giorni si presentavano all’ingresso. La gente veniva anche dopocena a fare la spesa, e Romano a fare le undici di sera, prima di alzarsi alle cinque.

Ma come finisce la storia? Nel 2011, quando la grande distribuzione si era resa ancora più grande e soffocante, anche Romano, spinto dai suoi, cedette, e si convinse a chiudere l’attività. Ma ancora andava dicendo in giro: «Se avessi qualche anno di meno, sarei andato avanti!…». Era giunto il momento di godersi finalmente un po’ di meritato riposo. E invece, appena nel 2015, l’amata Vera se ne andò per sempre, e lo lasciò così. Così come? Come sempre era stato: forse col peso della fatica sul groppone, ma con la solita forza per andare avanti. Anche perché quando c’è la passione, la fatica non la senti. Come non aver mai lavorato.

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