Tratto dal quotidiano La Nazione, a firma di Giancarlo Zampini
marzo 2011
“Raccontare per non dimenticare”, appuntamento svoltosi al Teatro Nazionale nell’ambito delle iniziative legate a “Il giorno della memoria”, per ricordare momenti drammatici della seconda guerra mondiale, con la presenza di Giulia e Morello Guidotti. Due persone speciali, zia novantenne e nipote, appartenenti ad una famiglia che nel corso della seconda guerra mondiale ha nascosto nel fienile della propria casa a Buriano, per più di un anno, una famiglia ebrea composta da cinque persone: madre, padre, due figli e la nonna. Il gesto, compiuto all’insaputa di tutti proprio per tutelare quanto più possibile la vita della famiglia ebrea, è riuscito nel suo intento e attualmente tutti i componenti vivono in America. Una storia che ha commosso l’intera sala, che onora la comunità quarratina, orgogliosa di contare nelle proprie fila persone come Giulia e Morello: davvero un vanto.
<<Eravamo mezzadri contadini in un podere sulla collina>>, dice la signora Giulia, <<certamente poveri, ma tutti ci adoperavamo per non fare mancare un pezzo di pane agli ospiti più sfortunati di noi>>. La storia di Giulia e Morello, raccolta da Paola Guarducci, è stata arricchita dalla proiezione di alcuni documenti (alla cui realizzazione hanno collaborato gli studenti del Liceo artistico Policarpo Petrocchi, sede distaccata di Quarrata, presenti in sala accompagnati dal professore e vice preside, Paolo Lini): la casa dove è stata nascosta la famiglia, articoli di giornale, il riconoscimento della Fondazione Spielberg. A seguire la visione di foto e video relative all’Olocausto.
Era previsto anche un collegamento web camera con la famiglia ebrea attualmente residente negli Stati Uniti che non è stato realizzato per motivi tecnici. Morello ha poi letto alcune pagine della sua storia vissuta in prima persona, altre, ad opera dei ragazzi presenti. L’incontro è stato organizzato dall’Associazione di Volontariato Synthesis, con il patrocinio del comune di Quarrata, promosso e finanziato dalla fondazione Banche di Pistoia e Vignole per la Cultura e lo Sport, rappresentata per l’occasione dal presidente Franco Benesperi. Presenti anche il sindaco Sabrina Sergio Gori, il presidente dell’associazione Synthesis, Giuseppe Iraci, Paola Guarducci l’autrice della ricostruzione della storia, gli ospiti del Panta Rei di Ferruccia e la classe seconda elementare che frequenta il tempo pieno della scuola di via Torino. La mattinata si è conclusa con la consegna delle pergamene.