di Giancarlo Zampini
marzo 2012
Il tempo fa le bizze, qualcuno dice che stiamo entrando in un clima tropicale, piove poco ma quando lo fa arriva a catinelle: quanto accaduto nell’alta Toscana ed in Liguria lo scorso autunno sarà difficile da dimenticare. E’ successo anche mentre scriviamo, la Protezione Civile ha dato l’allerta annunciando un dopo Pasqua con forti precipitazioni: a dire il vero è piovuto un po’ ma niente di speciale. La situazione attuale ci serve da introduzione per portare all’attenzione di tutti i nostri concittadini che una grave emergenza è alle porte e riguarda proprio l’acqua, di tutti i tipi, da quella potabile per uso domestico, a quella per irrigare o usata per lavorazioni industriali: lavanderie, tintorie, ecc.
I torrenti che attraversano la piana pistoiese, Ombrone, Stella, Calice e Brana, sono all’asciutto da mesi; non è arrivata nemmeno la neve, caduta in grande quantità lo scorso inverno in tutta Italia, qua… una spruzzatina da niente! Il comune conta oltre 25 mila abitanti distribuiti su un territorio molto vasto, oltre 40 chilometri quadrati, non solo pianeggianti ma anche collinari. Ormai da qualche anno l’acqua dei rubinetti arriva da quattro posti diversi: dal tubone che porta acqua dal bacino di Bilancino, passando da Agliana diretto a Pistoia; da alcuni pozzi dislocati nel comune di Prato; dai bacini che si trovano alle pendici del Montalbano (quello situato in via del Sole, l’altro poche centinaia di metri sopra la frazione di Santonuovo). Due bacini che al momento presentano i segni della siccità, l’acqua ancora disponibile non è di grandissima qualità, come sempre succede quando si raschia il fondo del barile! Quarta fonte di approvvigionamento, ma riguarda solo una minima parte delle frazioni, sono i pozzi privati, forzatamente attivi perché la zona non è servita dall’acquedotto.
Per la cronaca, da un paio di mesi alcuni pozzi agricoli sono diventati meno generosi, hanno dimezzato la quantità, in altri casi sono già all’asciutto, in molte altre zone si è fortemente ridotta la pressione. I vari laghetti dislocati sul territorio, sia quelli a servizio delle aziende vivaistiche che gli altri di pesca sportiva, sono vistosamente abbassati di livello, i corsi d’acqua sono diventati dei rigagnoli. Insomma, i cittadini dovranno fare il possibile per risparmiare acqua potabile fino a quando la situazione non tornerà alla normalità.
Niente sprechi per lavaggi delle auto, orti e giardini; al riguardo il sindaco Sabrina Sergio Gori ha già predisposto l’ordinanza, che quando leggerete Noidiqua, sarà già pubblica. Per adesso raccomandiamo il buonsenso, certamente falde e bacini non si alimenteranno dai temporali estivi, alle porte c’è una emergenza che potrebbe durare per molti mesi.
Concludiamo con una curiosità di redazione: dati alla mano, ci siamo resi conto che nei primi quattro anni di Noidiqua abbiamo sempre inserito nel primo numero, articoli su sicurezza idraulica, argini franati, alluvioni e barriere anti-inondazione. Insomma tutti problemi legati alle piogge troppo abbondanti, ma mai sulla siccità! Purtroppo c’è sempre una prima volta.