Paola Mariotti – restauratrice

Paola Mariotti – restauratrice

di David Colzi

marzo 2012

Paola è figlia del famoso cardiologo quarratino Franco Mariotti, e sorella di Marcello, altro stimato medico di Quarrata, tutt’ora in attività. Lei però non ha seguito la tradizione di famiglia e anziché curare le persone, ha deciso di curare i quadri! Infatti grazie ai suoi studi si è specializzata in Restauro di dipinti e opere policrome e dal 1987 è docente nella scuola dove ha studiato, l’Istituto per l’Arte e il Restauro di Firenze occupandosi del corso di Restauro pittorico e del Master in Conservazione e Restauro. Oltre che in Italia, ha insegnato nel 2003 a Rio de Janeiro e Tokio, mentre nel 2011 a Valencia. Poi, ovviamente, si occupa di riportare a nuova vita capolavori antichi e moderni.

Il primo restauro?

E’ stato un dipinto su tela nella piccola chiesa di Castello, che è un borgo sopra Treppio nel comune di Sambuca Pistoiese, luogo che ha dato i natali a mia mamma. All’epoca il parroco era don Paolo Tofani, di origini quarratine. Il mio lavoro è da sempre indirizzato al restauro di opere su tela e tavola, lignee e policrome.

… e il più bello?

Direi senza ombra di dubbio, i restauri della chiesa di Santo Stefano a Lucciano, fatto assieme alla mia collega e amica, Natalia Materassi che mi affianca da molti anni. Precisamente nel 2005 ci siamo occupate di un’Annunciazione di autore ignoto e nel 2008, abbiamo lavorato su un Santo Stefano di Antonio Puglieschi. Se tutto questo si è potuto realizzare, è stato anche merito di Don Mauro Baldi, grande sacerdote.

Che tipo di opere sono?

Sono bellissime e soprattutto l’Annunciazione è stata una scoperta, sia per la qualità della pittura che per la pregiatezza della tela, sinonimo di una committenza facoltosa. Invito tutti ad andarle ad ammirare.

Altre esperienze… locali?

Nel 2000/2001 io e Natalia ci siamo occupate di alcuni restauri nella chiesa di Santa Maria Assunta di Quarrata. Le opere che hanno necessitato di interventi sono state: una Madonna della Cintola e Santi di Francesco Curradi, una Annunciazione, una Madonna con Bambino e Santi, una statua lignea policroma raffigurante Madonna con Bambino ed infine un’Assunzione della Vergine di Giovanni Domenico Ferretti, un importante pittore fiorentino del 1700.

L’intervento più difficile?

Un dipinto su cartoncino del pittore surrealista Joan Mirò. In quel caso il restauro non era motivato dall’età dell’opera, ma da una “piegatura” maldestra che gli era stata fatta. Quindi la tensione mia e di Natalia, era legata al fatto di misurarci con un artista così famoso a livello mondiale.

Vi occupate spesso di arte moderna?

Sì, ed è un mondo affascinante che esula da tutte le tecniche accademiche. Abbiamo lavorato su opere pittoriche di Filippo di Pisis, Mario Schifano, Giulio Turcato, mentre come sculture abbiamo curato quelle di Igor Mitoraj, tanto per fare qualche nome.

Fra i suoi studenti ci sono più ragazzi o ragazze?

Nel campo del restauro di dipinti ci sono più ragazze, mentre nel restauro dei legni sono in maggioranza ragazzi, invece nel restauro affreschi siamo al cinquanta e cinquanta. Forse il motivo di questa ripartizione, è legata anche alla forza fisica che richiedono i singoli settori.

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