di Massimo Cappelli

dicembre 2012

Severino Lunardi compirà cento anni questo venti dicembre e sarà festeggiato da parenti ed amici nella R.S.A. “Le Lame” di Agliana, dove si trova da qualche tempo. Severino è il quarto di sei figli, (oltre a lui Omero, Palmiro, Fosca, Annina e Astemio) nati da Serafino e Sara Lunardi, modesta ed onesta famiglia, operosa e generosa. Ancora giovanissimo fu chiamato alle armi durante la seconda guerra mondiale; tornato in licenza per pochi giorni per celebrare il matrimonio con Bruna, ripartì subito dopo e successivamente fu fatto prigioniero in Germania nei campi di concentramento senza poter dare, per alcuni anni, notizie di sé. Si ricongiunse alla famiglia solo dopo la liberazione da parte degli americani, tornando a piedi, con altri suoi compagni di sventura, dalla Germania fino ai colli fiorentini dove un camion ricondusse lui e gli altri finalmente a casa.

Quest’esperienza ha segnato profondamente la sua vita, infatti era solito fare lunghi racconti di quel periodo ai nipoti, i quali ricordano come sempre il nonno parlasse della guerra e della lingua tedesca imparata forzatamente, ed usasse esprimersi frequentemente in un tedesco non proprio… “convenzionale” e corretto. Dall’unione di Severino e Bruna sono nati tre figli: Sauro, Carla e Stefania, per far crescere i quali, egli ha lavorato con grande energia come contadino con l’aiuto della moglie che è venuta a mancare all’affetto dei suoi cari, all’età di novantacinque anni, nel 2009. Durante la sua vita, oltre al lavoro come contadino, svolto fino ai quaranta anni, ha poi fatto il manovale e contemporaneamente ha continuato a curare i campi, gli olivi, le viti e l’orto di casa fino a quando la salute glielo ha consentito; nel frattempo, da quando il figlio Sauro si è sposato, Severino e la moglie Bruna hanno vissuto insieme al figlio, la nuora Angela e la nipote Giulia. Severino è sempre stato una persona socievole e finché ha potuto, era solito frequentare il Bar Olimpia di Spedaletto e con la scusa del caffè del giorno e della sera faceva due chiacchiere con amici e conoscenti. Ultimamente, essendo molto anziano, spesso era l’amico Giorgio, un po’ più giovane di lui, ad accompagnarlo a casa la sera augurandogli sempre: “Buonanotte Severino!”, e facendo capire alla famiglia, ancor prima che lui mettesse piede in casa, che era di ritorno.

Buon Compleanno Severino! Babbo, nonno e suocero, da parte dei figli Sauro, Carla e Stefania e da tutti i tuoi nipoti: Stefano,Giulia, Pamela, Monica e Sara. Ti auguriamo uno splendido centesimo compleanno.
…Agli auguri dei familiari si aggiungono quelli della nostra redazione.