Quarrata com’era… Quarrata com’é.

Quarrata com’era… Quarrata com’é.

di Carlo Rossetti. Ph: Foto Olympia

settembre 2013

Il tempo passa e tutto cambia: le persone, le cose e i luoghi assumono un diverso aspetto. L’essere umano invecchiando ha un lento decadimento fisico e psichico che inevitabilmente lo pregiudica nel suo insieme. I luoghi invece possono nel tempo essere migliorati attraverso nuove architetture, ammodernamenti e opere di bonifica tali da modificarne positivamente il volto, sia esso di una borgata, di un paese o di una città. Ma non  sempre è così però; la cronaca di tutti i giorni riporta notizie di interventi di carattere speculativo, frutto di compromessi o di scarsa lungimiranza da parte di organi istituzionali che hanno dato risultati negativi all’aspetto urbanistico di un luogo. Di riflesso perciò è  facile ascoltare per bocca dei meno giovani l’affermazione “che prima le cose andavano meglio”, intendendo accomunare nella definizione, vita sociale e individuale, bellezza dei luoghi e quanto sia connesso al concetto di qualità della vita. Ma non sempre l’opinione è condivisibile non potendo dare un giudizio categorico e definitivo, perché per ogni cosa c’è sempre il rovescio della medaglia.
La premessa ci serve per presentare due immagini contrapposte di Quarrata, che naturalmente non poteva sfuggire al processo di trasformazione che dal dopoguerra in poi, ha caratterizzato il suo sviluppo. Le foto che vi mostriamo appartengono a due epoche molto diverse, in maniera che ogni lettore possa vedere quali combiamenti ci siano stati e come siano mutati di conseguenza i luoghi. Perciò accanto a una Quarrata degli anni 50/60, c’è quella attuale fotografata dallo stesso punto di vista. Non è nostra intenzione addentrarci in giudizi di carratere estetico, urbanistico eccetera, ma il nostro intento è di mostrarvi come eravamo e come siamo; poi, ognuno di noi, potrà formulare i propri ragionamenti al riguardo. E’ un po’ come  guardarsi allo specchio e quindi rivederci in una foto dei tempi della scuola. Crediamo che quanti abbiano conosciuto questi luoghi, al di là di ogni altra considerazione, potranno ritrovare il posto nel quale hanno vissuto e a cui sono stati profondamente legati, prima che Quarrata si avviasse verso “il villaggio globale”.

 

Sopra: ingresso alla Piazza del Mercato (anni ’30), attraversata dalla strada che era la prosecuzione di viale Littorio, attuale viale Montalbano. In lontananza si nota il campanile della chiesa; in fondo alla piazza si trovava il deposito degli autobus. Sotto: Piazza Risorgimento com’è oggi.

Sopra: Chiesa di Santa Maria Assunta di Quarrata, vista da via Folonica (anni ’50 – ’60). All’epoca, i terreni che si vedono in questa foto, appartenevano alla curia.
Sotto: Veduta attuale dal parcheggio del supermercato.

Sopra: via Vecchia Fiorentina – primo tronco (anni ’40); il luogo era detto “le piantone” per via dei due grossi platani che si vedono in foto. Accanto all’albero di sinistra si scorge l’entrata per le carrozze a Villa La Magia.
Sotto: la veduta attuale che conserva solo la “piantona” di sinistra, perché quella di destra fu abbattuta per allargare la strada.

Arrivati a questo punto del nostro racconto, ci siamo già resi conto di quanto sia cambiata la nostra città. Uno dei pochi punti di riferimento rimasto fisso con il trascorrere del tempo, è il campanile della chiesa di Santa Maria Assunta. Infatti nel corso dei decenni è stato eletto a punto di osservazione per immortalare Quarrata. Noi vi proponiamo uno scatto d’epoca che risale agli anni ’20-’30. Di seguito vi forniamo qualche punto di riferimento per capire cosa è rimasto e cosa è stato aggiunto.

1 ) Casa Ciantelli, attuale sede attuale dell’associazione “Pozzo di Giacobbe”.
2 ) Villa La Magia
3 ) Villa Sarteschi.
4 ) Via Pistoia.
5 ) Piazza del Mercato, oggi piazza Risorgimento.
6 ) I primi capannoni della ditta Lenzi.
7 ) Via Quarrata – Olmi, poi divenuta viale Littorio e infine viale Montalbano.
8 ) Punto dove oggi si trova la pineta con annesso bar.
9 ) Croce di ferro, tutt’oggi presente; da notare che all’epoca si trovava spostata verso il centro del crocicchio, ma in seguito fu inglobata nella proprietà Gaggioli.

Sopra: Piazza del Comune (anni ’30). L’edificio a sinistra era l’Esattoria comunale, mentre a destra si intravede il Palazzo comunale costruito nel 1932.
Sotto: Veduta attuale. Da notare come il piccolo abete al centro della prima immagine, sia ancora in sede; questo fu piantato negli anni ’30, in memoria di Arnaldo Mussolini, fratello morto del dittatore italiano.

Sopra: Via Vittorio Veneto (anni 20-30) con il monumento ai caduti sulla destra.
Sotto: veduta attuale con il viale alberato.

Sopra: Via Corrado da Montemagno (anni ’60). A sinistra si vedono gli stabilimenti della ditta Lenzi, mentre sulla destra si intravede, dietro le prime case, il tetto del Comune.
Sotto: Veduta attuale.

Sopra: Via San Lorenzo (anni 40). In alto si vede una casa colonica che all’epoca apparteneva alla famiglia Cerrini.
Sotto: Veduta attuale.

Per le immagini d’epoca, si ringrazia Laura Caiani Giannini e Roberto Rapezzi che ci hanno anche aiutato a scrivere le didascalie. Infine si ringrazia Don Fausto Corsi, per averci permesso di salire sul campanile della chiesa di Santa Maria Assunta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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