di Linda Meoni
dicembre 2013
Conosciuti nel mondo per un marchio, il marchio Toscana. Un nome che da solo evoca profumi e panorami forse unici e che porta in sé un lungo bagaglio di tradizioni e abitudini riconducibili a quel vivere bene e vivere lento, assaporando a pieni sensi i frutti della terra. Primi fra tutti, non possono che essere olio e vino, vere eccellenze del territorio scelte come porta bandiera della nostra regione nel mondo. Un’ampia parentesi di approfondimento su quello che è il mondo agricolo pistoiese e con esso l’accoglienza nelle strutture immerse nel verde, è stata aperta da Italia7 e Alice, il canale tematico visibile sul canale 416 di Sky, dedicato a cucina e buon cibo. Protagonista in particolare è stata Roberta Giuntini, presidente degli agriturismi pistoiesi Terranostra-Campagna Amica e titolare a sua volta di un agriturismo, “Il Calesse”, sulle colline del Montalbano, a Montorio. Grembiule indosso, Roberta si è messa ai fornelli per la trasmissione “Aspettando il tg” preparando i piatti tipici della nostra tradizione: farinata con le leghe e arista di maiale con le verdure al vinsanto. Con lei in trasmissione anche Simone Ferri Graziani, consigliere regionale di Terranostra Toscana.
Ma l’esperienza televisiva che ha portato Pistoia sugli schermi non è finita qui; Roberta infatti ha partecipato ad uno speciale sull’olio extravergine declinato in cinque temi: tracciabilità, etichettatura, codici etici, l’agricoltore, analisi organolettica. «Si tratta di un programma al quale Coldiretti collabora a livello nazionale» spiega Roberta Giuntini. «L’associazione aveva pensato alla nostra azienda in quanto innovativa: siamo tre fratelli, tutti giovani e tutti formati in altri settori. Mia sorella fa l’insegnante, io sono architetto e mio fratello invece fa lo chef in giro per l’Italia. L’avventura è cominciata all’incirca nel 2003, dopo i lavori di ristrutturazione e la realizzazione dell’agriturismo, ma la prima pietra del Calesse è stata posata addirittura nel 1860, come testimoniano le carte dell’epoca. Seguendo un po’ il filo della storia, abbiamo voluto ripartire con una particolare attenzione a tutto ciò che è relativo al percorso qualità: lavoriamo alla conversione biologica, con un occhio a certificazioni e marchi». E quella del 2013 sarà per l’olio del Montalbano un’ottima annata. Parola di Roberta che, come racconta lei, ha concluso la raccolta nella seconda metà di novembre. «La qualità è davvero eccellente» aggiunge «forse la resa è leggermente più bassa rispetto allo scorso anno, ma viaggiamo comunque sui 12-15 quintali di produzione di olio».