“Capperi”… che capperi!

“Capperi”… che capperi!

di Carlo Rossetti

settembre 2014

C’è gente che lascia la città ormai sopraffatta dal traffico, dalla vita convulsa che rende il vivere quotidiano sempre più difficile. C’è invece chi abbandona antichi luoghi isolati, dove ha sempre vissuto per collocarsi in un qualsiasi posto, senza dubbio meno adatto alla sua natura.

E’ il caso di una pianta di capperi, notoriamente legata a muri crepati, a pareti impervie, che si è trasferita in un luogo frequentato del centro di Quarrata, non certo indicato alla sua natura. E ha scelto un punto dove la convergenza di cemento e asfalto non ha nulla a che fare con i vecchi muri dalle cui crepe si affacciano i capperi. E’ forse un segnale, un richiamo, una sfida, un avvertimento che la natura ci dà. Può significare che nonostante l’affronto dell’uomo, essa non può essere fermata. E con questa pianta di capperi cresciuta a ridosso di un muro di cemento, la natura ha voluto inviarci un suo poetico e simbolico ammonimento.

 

 

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