BENT – spettacolo teatrale

BENT – spettacolo teatrale

di Linda Meoni

marzo 2015

Ha debuttato più di un anno fa, nella chiesa di Sant’Alessandro a Giogoli, Scandicci, e oggi, dopo un lungo girare, il bilancio da tracciare non può che essere eccellente. Un viaggio dentro la storia, quella tra le più crudeli che si ricordino nell’ultimo secolo, fatta di vergogna e orrore. Questo è “Bent” dal testo di Martin Sherman lo spettacolo teatrale che ha segnato l’esordio da professionista alla regia del quarratino Lorenzo Tarocchi con l’associazione Cervelli in tempesta, affiliata Aics nata nel febbraio del 2008. Un testo complesso e difficile che mette in evidenza quella che rimane una delle ultime testimonianze sull’olocausto degli omosessuali e sulle loro condizioni di vita nei campi di sterminio. Uno spettacolo che per venti anni ha commosso il pubblico dei teatri di tutto il mondo, finendo per diventare anche un film nel 1997 per la regia di Sean Mathias, che si è aggiudicato il premio della critica al festival di Cannes. Arezzo, Lucca, Pistoia, Genova e un crescendo di interesse dimostrato anche da Roma, Noto, Torino, Milano e Bologna, passando prima ancora per Quarrata (dal 15 al 17 maggio): tutte città in cui lo spettacolo approderà molto probabilmente nei prossimi mesi. «Lo spettacolo ha avuto un suo percorso di crescita» racconta Lorenzo Tarocchi «e anche se all’inizio gli attori erano più numerosi, col tempo ci siamo perfezionati su altri fronti. Le luci, le atmosfere, tutto quel “pacchetto” che serve per rendere lo spettacolo ancor più suggestivo». Il tema sollevato con “Bent”, racconta di un destino spesso sconosciuto ai più, quello degli omosessuali ai tempi del nazismo, ma che non per questo, nei soli numeri, non può non far provare vergogna e indignazione: 500mila almeno i gay uccisi insieme agli ebrei negli anni del nazismo. Amore e morte nelle vicende narrate dal testo si relazionano facendo emergere, nonostante tutto, la potenza di un sentimento messo alla prova da una situazione estrema che condanna non solo l’essere ebrei, ma anche l’essere omosessuali. 

Tre sono gli uomini protagonisti della storia, in una narrazione che si divide tra Berlino e il campo di Dachau, nella disperata lotta alla sopravvivenza e al bisogno d’amare, cullati dal ricordo dolce di un tempo felice, quando essere omosessuali non era altro che una condizione da vivere in piena libertà, fino a quando poi si arriva a una completa negazione di quella stessa libertà. Nel cast: Gabriele Giaffreda, Alessio Nieddu, Francesco Tasselli, Alessandro Novolissi, Henrj Bartolini, Claudia Corrieri, Francesco Gori, Tommaso Torselli e Marcello Sbigoli, con la partecipazione della scuola di ballo Top Dance Academy. All’aiuto regia il prezioso contributo di Cristiana Ionda, mentre le scenografie sono di Pamela Renzi; luci e audio di Lorenzo Girolami, casting Monica Sperandio; costumi di Tedavi’98. Molto “rumore”, e non per nulla, ha fatto questo spettacolo tanto da attirare l’attenzione anche di Gigi Marzullo che gli ha dedicato un servizio durante la trasmissione “Applausi” andata in onda nel febbraio scorso, dove si rende merito alla bravura della compagnia e all’originalità della messa in scena. 

Per l’associazione Cervelli in tempesta “Bent” non è che un nuovo successo che apre un’annata di importanti novità, prima fra tutte l’apertura presumibilmente a maggio di un nuovo spazio, la “Maison Projet”, alle spalle della chiesa di Buriano dove la compagnia ritaglierà laboratori didattici e residenze per compagnie venute da fuori. Una “Petit maison”, riservata agli spettacoli, e uno spazio “Projet ValLre”, dedicato invece alla didattica. In particolare per questa sezione si tratterà della promozione di percorsi su espressività verbale e non verbale, sviluppo della creatività e superamento di quei blocchi che ostacolano il processo di apprendimento. Oltre ai ragazzi saranno coinvolti anche gli insegnanti allo scopo di sviluppare e affinare le competenze comunicative, grazie al supporto della pedagogista Valentina Chericoni. «Presto si aggiungeranno altre iniziative» continua Tarocchi «come lo spettacolo “Donne” a giugno con gli allievi dei corsi, poi quello con i ragazzi, ispirato a un’opera di Hitchcock e campi estivi sul tema del teatro. Presto anche un corso di teatro dell’oppresso».

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