di Marco Bagnoli. Foto: Gabriele Bellini.
marzo 2015
Com’è nostro costume siamo tornati a far visita ad un negozio di abiti e vestiti fantasiosi (vedi la nostra capatina alla sartoria Monaco di Agliana per la foto in costume); tuttavia in questa occasione, nonostante la giornata arrostente di un primulo Giugno, non ci siamo mascherati, e ci siamo goduti l’aria condizionata. Tutti i costumi che vedrete saranno quelli raccontati da Claudio Bresci, titolare e fondatore, quarratino doc. La storia comincia quasi per caso, come tutte le grandi storie: il nostro Claudio lavorava ai telai del padre, attività che lo portava ad avere rapporti continuativi coi grossisti di Prato per i quali producevano il filato – in quello stesso ambiente fece anche la conoscenza di alcuni importatori di ditte che importavano articoli direttamente dall’America.
Ora, lo sappiamo, L’America è sempre l’America, a maggior ragione se sei un ragazzo degli anni Settanta. Per il momento Claudio si limitò ad indossare questa sua nuova scoperta – una scoperta che faceva il suo effetto se tutti, vedendolo vestito, non potessero fare a meno di chiedere informazioni; col passare del tempo Claudio iniziò a carezzare la fuggevole idea di poter aprire un attività che si dedicasse esclusivamente a quel tipo di articoli, a quel MADE IN USA che faceva così tanto effetto: se alla gente piace gliela vendo io, pensò. E così fu.
Il vecchio stanzone di 100 metri quadri disse addio ai suoi telai e i vestiti ingrucciati si sono accalcati per prenderne il posto. Pare il tempo di una canzonetta, eppure sono passati trentacinque anni; Claudio medita un repentino pensionamento, al fianco di sua moglie che l’ha preceduto e le cose sono praticamente fatte per passare tutto ai figli, Elena e Giulio, che da una decina d’anni fanno avanti e indietro tra il bancone di marmo e le pareti da arrampicata. L’epoca d’oro dell’America è stata quella tra i Settanta e i Novanta, quella che in buona misura rimpiangiamo tutti noi, ma per l’America la gloria e l’orgoglio durano ancora: è infatti uno dei pochi negozi che racchiudano tanto l’abbigliamento vintage, che il make up, gli accessori e i costumi.
I momenti di punta sono il carnevale e Halloween, inutile dirlo, ma ogni festa a tema, ogni recita teatrale, ogni allestimento televisivo non può fare a meno di pensare all’America, attirando clienti da mezza Toscana e oltre. Si presentano i genitori per i bambini, i bambini stessi che fremono per rendersi mostruosi al punto giusto, ma anche l’esemplare di festaiolo alla moda; non si sono tirati indietro i comici toscani, da Militello a Salvadori, fino all’Agresti. Il teatro Gad di Pistoia è un cliente abituale, oltre ad altre compagnie teatrali. L’eclettico mondo della musica si è presentato tanto nelle vesti dei Ricchi & poveri che in quelle dei Death SS. Il gesto di mascherarsi probabilmente non cesserà mai, perché sgorga dalla nostra necessità di mostrarci migliori e più belli di quello che siamo convinti di essere, oppure peggiori, molto più brutti sporchi e cattivi di quello che gli altri potranno mai vedere in noi. E anche questo ci consola. Vien quasi la voglia di fare il rodeo a cavallo di un toro, ci mancherebbe solo il cappello – e all’America ce l’hanno.
