di Piera Salvi Archivio Foto: Adriano Tesi
Febbraio 2013
Il 18 dicembre del 1913 si tenne il primo consiglio comunale di Agliana, dopo la conquistata autonomia dal comune di Montale. Le strade all’epoca erano sterrate e vi transitavano soprattutto barrocci, carretti e persone a piedi. Con voto unanime, fu eletto primo sindaco Guido Guarducci, nato nella frazione di S. Piero il 3 settembre 1877 (sotto il comune di Montale) e già consigliere comunale a Montale. Guarducci sembra che fosse uno dei più convinti promotori della separazione del nostro territorio da quello di Montale. La carica di assessore fu ricoperta da Pindaro Palandri, Bartolomeo Baldi, Alberto Gatti e don Geremia Magni. I consiglieri comunali erano: Pietro Melani, Virgilio Mazzei, Ippolito Nesti, Ettore Santini, Ugo Nesti, Vincenzo Baroncelli, Alfredo Vettori, Alfredo Palandri, Gino Nucci, Giuseppe Carini, Giovan Battista Baldi, Giustino Gorgeri, Serafino Bini, Giuseppe Gorgeri, Valente Bini.
Il 2013 è dunque l’anno della celebrazione del centenario del comune di Agliana. In programma ci sono tante iniziative e nel 2012 il consiglio comunale ha nominato un comitato per il centenario, del quale fanno parte il sindaco Eleanna Ciampolini (presidente), Alessandro Baroncelli, Paolo Bini, Cosimo Ceccuti, Alberto Ciampi, Marco Giunti, Marco Grillini, Arnaldo Nesti, Renato Risaliti, Massimo Zucchelli. Torniamo un po’ indietro, per scoprire che nel 1200, anno dell’avvento dell’età comunale, Agliana divenne un comune rurale e successivamente Podestarile. Fin dal XIX secolo il comune di Agliana era compreso nel “Districtus” di Pistoia e con la riforma governativa compiuta dai fiorentini, la Lega di Agliana fu incorporata nella Podestaria di Montale.
Gli statuti del 1415, ci fanno comprendere come il comune di Agliana sia riuscito a mantenere un’autonomia che gli permise poi di costituirsi, nel 1913, in comune autonomo. Ricordiamo pure che inizialmente il territorio di Agliana era compreso nella provincia di Firenze e che entrò a far parte della provincia di Pistoia nel 1927. Le elezioni dopo la prima guerra mondiale risalgono al 1920; venne eletto sindaco Giosuè Gori ma fu presto cacciato via da squadre fasciste ed a capo del Comune venne inviato il commissario prefettizio. Con le elezioni del 1922 e l’introduzione della figura del podestà entra in carica Pindaro Palandri. Fino al 1943 il comune fu retto da podestà o da commissari prefettizi. Si dovrà attendere la fine della seconda guerra mondiale per avere un sindaco eletto dal popolo. Il 4 settembre del 1944 il Cnl (Comitato nazionale di liberazione) designò come sindaco Anelito Pastacaldi, che fu riconfermato con le elezioni del 25 marzo 1946, le prime elezioni del dopoguerra che videro per la prima volta le donne alle urne. Pastacaldi restò in carica fino al 1947; il suo successore fu Terzo Coppini in carica fino al 1956. Con le elezioni di quello stesso anno la fascia tricolore passò a Dante Giuntoli, fino al 1975. Renato Risaliti fu il nuovo sindaco da 1975 al 1980, seguì poi Marco Giunti, dal 1980 al 1999 e successivamente Paolo Magnanensi, dal 1999 al 2009, anno che segna l’elezione della prima donna sindaco di Agliana: Eleanna Ciampolini, attualmente in carica.
La popolazione aglianese oggi è sui 17.000 abitanti e il regolamento urbanistico approvato dal consiglio comunale nel giugno 2012 prevede un limite di 17.600 abitanti nel 2019. Nel 1911, quando il comune era ancora annesso a Montale la popolazione aglianese contava 5670 anime e nel 1921 aveva raggiunto i 5.830. L’attività prevalente era l’agricoltura, c’erano quattro importanti fattorie ed i poderi erano condotti quasi tutti a mezzadria. Artigianato e industria (soprattutto tessile e maglieria) si svilupparono prevalentemente dopo la seconda guerra mondiale. L’aspetto socio culturale e ricreativo ad Agliana risulta molto sentito anche nel passato, anche se colorito da un acceso campanilismo, in particolare tra le due bande delle frazioni principali: S. Piero e S. Niccolò.