di Luigi Vangucci
febbraio 2013
Le piaghe (o lesioni) da decubito sono ulcerazioni della cute più o meno profonde che si presentano solitamente in soggetti immobilizzati o con problemi di mobilità. Un argomento questo sempre più attuale, visto l’invecchiamento progressivo della popolazione; ormai ¼ della popolazione in Italia è oltre 65 anni e questo comporta l’aumento delle malattie croniche e invalidanti con conseguente perdita di autonomia fino all’ immobilizzazione.
Esempi di malattie che predispongono all’immobilità e quindi alle piaghe, sono quelle neurologiche (ictus o sclerosi multipla), malattie cardiache e diabete.
In particolare esistono una serie di fattori che favoriscono l’insorgere delle piaghe:
– Una riduzione della percezione dolorosa correlata alla pressione prolungata in una certa parte del corpo.
– Uno stato di denutrizione con l’estrema magrezza o al contrario, l’obesita per il peso che grava sulla cute; un grado maggiore di umidità della pelle che facilmente può indurre macerazione cutanea (come per esempio nell’incontinenza urinaria).
– Lo stato di ridotto flusso sanguigno di un certo distretto corporeo.
Le piaghe insorgono più facilmente in quei punti del corpo maggiormente esposti alle sollecitazioni sopra riportate: bacino, scapole, colonna vertebrale, talloni e gomiti. D’importanza cruciale per la prevenzione delle piaghe, è mobilizzare (ovvero far cambiare posizione) il paziente almeno ogni 2 ore. Esistono dispositivi che aiutano a ridurre l’attrito fra la pelle e la superficie del letto o della carrozzina, come cuscini, imbottiture o materassi antidecubito, anche se questi da soli senza la mobilizzazione non sono sufficienti. Per esempio i cuscini e le imbottiture possono essere usati mentre la persona è seduta a letto, sdraiata su un lato (possibilmente con un angolo di 30° evitando di fare poggiare direttamente il peso sulle ossa del femore) per sostenere le gambe inserendoli a metà del polpaccio fino sotto al caviglia o tra i ginocchi. Ci sono poi i materassi antidecubito in lattice ad aria gel o ad acqua per ridurre la pressione. Importante nella detersione della pelle è usare saponi molto delicati facili da risciacquare che favoriscano la normale idratazione e il PH della pelle; non bisogna frizionare energicamente né effettuare massaggi circolari, ma tamponare leggermente la cute. E’ anche utile usare prodotti emollienti a base di ossido di zinco e creme a base d’acqua per favorire il mantenimento dell’azione di barriera della cute. In caso di iniziale escoriazione non usare antisettici come acqua ossigenata o tintura di iodio perchè sono irritanti e ritardano la guarigione. Purtroppo le lesioni spesso non rimangono limitate all’abrasione cutanea ma vanno ad interessare i tessuti più profondi (sottocute, fasce muscolari, ossa); in queste situazioni le cure da approntare diventano complesse e multidisciplinari, da effettuarsi in prima istanza da personale specialistico.