di Piera Salvi
settembre 2014
Fondata da quattro aglianesi e ubicata nel comune di Montale, l’azienda Poltronova segna un importante pezzo di storia dei due comuni. Era il 1956 quando germogliò l’idea, trovando sinergia tra l’artista Sergio Cammilli (pittore e scultore), Mario Bonacchi (all’epoca importatore di stracci dall’America) e due abilissimi falegnami: Loredano Bucciantini e Vinicio Scatizzi. «L’idea fu di Cammilli» ricorda Mario Bonacchi, l’unico dei quattro che può raccontare, perché gli altri sono purtroppo deceduti. «Un giorno mi disse “Ci si mette a fare poltrone?”. Mi disse che avrebbe cercato designer qualificati, collaboratori specializzati e che lo scultore Agenore Fabbri poteva indirizzarci in tal senso. Accettai perché condividevo l’idea di uscire dalla Provincia”. Andammo insieme a Milano per incontrare Agenore Fabbri che ci presentò Ettore Sottsass». Fu così che nacque la collaborazione con il celebre designer (allora artista emergente e collaboratore della Olivetti) che diventò art director di Poltronova. In quella seconda metà degli anni Cinquanta, Sottsass arrivò da Milano ad Agliana con la sua Topolino B. L’azienda si avvalse di tanti prestigiosi collaboratori, come Gae Aulenti, il gruppo Archizoom (composto da Andrea Branzi, Gilberto Corretti, Paolo Deganello, Massimo Morozzi, Dario Bartolini e la moglie Lucia), Superstudio (gruppo italiano iniziatore dell’architettura radicale, composto da Adolfo Natalini, Cristiano Toraldo di Francesco, Roberto Magris, Piero Frassinelli, Alessandro Magris e Alessandro Poli). E ancora, Giovanni Michelucci, Angelo Mangiarotti, Lella e Massimo Vignelli, Paolo Portoghesi, Umberto Brandigi, Graziella Guidotti che contribuì a rinnovare l’immagine del tessuto per arredo.
Nel 1959 si aggiunse ai quattro soci Rodolfo Betti di Prato. Nei primi anni Sessanta, Bucciantini, Bonacchi, Scatizzi e Betti lasciarono l’azienda e proseguì Cammilli con l’imprenditore aglianese Aldo Cangioli fino agli anni Ottanta. Tra i primi dipendenti di Poltronova c’era Torello Bartolini, aglianese e già esperto falegname. «Ricordo che inizialmente la Poltronova aveva due laboratori ad Agliana, la tappezzeria in via Casello e la falegnameria in via Santini, nel laboratorio di Loredano Bucciantini» racconta. «Poi fu costruito lo stabilimento nel territorio di Montale, sulla via Provinciale pratese, che fu inaugurato nel maggio 1957 e successivamente ampliato. In quella sede furono concentrate tutte le lavorazioni e c’era anche un telaio. Inizialmente io lavoravo nella tappezzeria di via Casello, poi ho lavorato anche in falegnameria e alla verniciatura. Quando Bucciantini lasciò per fondare la Planula, io entrai alla Planula ma continuammo a produrre per Poltronova su disegno dei famosi designer. Ho avuto la fortuna di realizzare mobili progettati da maestri del design. Il mio rammarico è di non avere avuto il tempo di dialogare con loro. All’epoca dovevo occuparmi del lavoro manuale. Gli artisti chiedevano continui cambiamenti e si creava un’avversione tra l’artista e il lavoratore. Scatizzi invece era molto paziente nell’assecondarli. Nel tempo ho compreso che il rivoluzionamento continuo del lavoro richiesto dagli artisti, era il frutto della loro creatività».
Tra Agliana e Montale in quell’epoca transitarono grazie a Poltronova celebrità di livello mondiale, come Fernanda Pivano (che accompagnava Sottsass) e il poeta della beat generation Allen Ginsberg, presente all’inaugurazione della mostra di venti grandi totem di Sottsass, le famose “ceramiche sbagliate”, tra una gran folla di persone con moltissimi giovani. «La Aulenti e Sottsass amavano mangiare nelle trattorie di Ponte dei Bini» ricorda Torello Bartolini. E’ da questo piccolo e sperduto pezzo di Toscana, sul confine Agliana-Montale che sono nati pezzi d’arredo che hanno fatto la storia del design, come il divano Joe dello Studio De Pas-D’Urbino-Lomazzi, esposto nel 1972 al Moma di New York o la sedia a dondolo Sgarsul che Aulenti disegnò quando era agli esordi.
Non solo mobili, ma anche luci come opere d’arte. Poltronova espose più volte a Milano (Triennale, Compasso d’oro e Salone del mobile), ma anche a Stoccolma, Parigi, Londra, Tokyo, New York. Poltronova, da Agliana e Montale nel mondo, sinonimo di una stagione creativa ed affascinante del design italiano, nonché centro di incontro e diffusione della cultura, dove vennero anche proiettati cortometraggi.