di Piera Salvi
settembre 2018
«In sette, otto ore, camminando a passo d’uomo lungo una sentieristica che già esiste e che basterebbe valorizzare con un’adeguata segnaletica, si può andare dall’Acquerino al Montalbano. E’ un mio sogno» ci rivela Massimiliano Petrolo, nato a Santomato, vissuto ad Agliana dal 1993 al 2004, poi trasferito nell’area protetta delle Cerbaie, in provincia di Pisa, sul confine con Firenze, Lucca e Pistoia. Massimiliano, naturalista e guida ambientale dell’Ecoistituto delle Cerbaie, conosce benissimo il territorio dei comuni di Montale, Agliana e Quarrata. «Qui sono nato e cresciuto e ho studiato, mi ci sono anche perduto tante volte» confessa ridendo. «A Montale, Agliana e Quarrata, da venti anni curo vari progetti e guido escursioni naturalistiche per adulti e scolaresche».
Abbiamo chiesto a Petrolo di farci un quadro (ovviamente molto sintetico) della flora e della fauna tipica che ancora sopravvive, in questi tre comuni della Piana pistoiese.
Cominciamo da Montale.
«A Striglianella si trova il granchio di fiume» spiega Petrolo, «specie un tempo molto diffusa e che oggi vive solo in ambienti incontaminati. Il lupo sta tornando, fortunatamente, perché è l’unico elemento equilibratore. Se in ambiente ci sono solo erbivori si estingue la vegetazione. Il confine nord di Montale arriva ad un’altitudine di mille metri. La particolarità del territorio è che vi si trovano faggete nella parte alta, castagneti a media altezza fino al querceto misto nella parte più bassa».
Passiamo al territorio aglianese.
«E’ tutto pianeggiante e fortemente antropizzato» rileva il naturalista, «ma si trovano ancora molte specie spontanee. Le aree più interessanti sono il lago di Fiorello (lago da caccia) e il parco Pertini. Il lago di Fiorello è un’oasi mista di uccelli stanziali: molti aironi (cenerino, garzetta e airone guardabuoi) e il cavaliere d’Italia che ha scelto questo luogo per nidificare. Qui si ritrovano praticamente tutti i vertebrati censiti nel comune di Agliana. Al Pertini la fauna tipica delle zone lagate è rappresentata da anatre e gallinelle, queste ultime sono anche in alcuni fossi. Tra gli anfibi è interessante la presenza di tritoni in vari canali. Per la flora prevalgono le specie erbacee spontanee e poche farnie. Ad Agliana sono notevolmente diminuiti gli alberi, a causa del consumo del suolo e dei recenti eventi atmosferici. C’erano piccoli boschetti che sono scomparsi e non sono stati ripiantati. E gli alberi sono l’unica nostra difesa contro l’inquinamento».
E arriviamo a Quarrata.
«L’area della Querciola è il primo esempio di ripristino ambientale» rileva Petrolo. «Vi sono state piantate farnie, che sono le nostre querce. La Querciola e il lago di Fiorello sono ambienti gemelli. Ci sono 150 specie di uccelli, stanziali o migratori, che utilizzano questi due spazi. La Màgia è l’unico vero bosco di pianura rimasto e anche qui è interessante la presenza delle querce. Tra le specie animali, troviamo il picchio verde, i gufi, le civette e altri piccoli uccelli meno conosciuti».
Quindi il nostro territorio è interessante?
«Il territorio di questi tre comuni, da un punto di vista squisitamente naturalistico, rappresenta tutti gli ambienti caratteristici della Piana di Firenze, Prato e Pistoia, dai paesaggi appenninici alla piana fino ad arrivare alla catena montuosa del Montalbano, con itinerari che attraversano ambienti dalle caratteristiche ecologiche molto differenti. Lungo il nostro ideale percorso potremmo passare dalla splendida cornice in cui nasce l’Agna di Striglianella fra Fognano e Tobbiana di Montale, appena sotto la cima dei nostri Appennini per poi, lungo le vie d’acqua, arrivare alla sorgente del piccolo torrente della Settola, fino ad Agliana a Spedalino. Sempre ad Agliana, la vecchia cava trasformata nel parco Pertini è una piccola perla dove hanno trovato rifugio animali e piante. Arrivando a Quarrata, scendendo dall’Ombrone, si arriva nell’area umida della Querciola, luogo d’acqua appunto dove un piccolo bosco di farnie fa da cornice ai chiari, ricchi di avifauna e microfauna. Luogo ideale per l’osservazione degli uccelli migratori e per le osservazioni sulla flora spontanea. Un posto a parte merita il parco della Màgia, forse l’ultimo querceto planiziale di tutta la Piana. Ci si può arrivare dalla Querciola, sfiorando appena le vie più trafficate, per immergersi poi in quello che possiamo definire senza timore una vera e propria oasi di verde nella Piana, con le sue piante monumentali di querce, lecci, cerri, roverelle e farnie».
Cosa pensi delle cicogne nella nostra zona?
«Più che esultare per la cicogna che passa, dovremmo conoscere le specie autoctone, molto più importanti come segnale della salute del nostro ambiente».