di Piera Salvi
marzo 2021
C’è un’Oasi della pizza lungo la superstrada Pistoia-Prato, dove rifocillarsi con ottime pizze, al taglio e da asporto, schiacciate ripiene e gustosi panini imbottiti.
Il Bar Oasi di Agliana si trova nella frazione di San Michele, in prossimità della Nuova pratese, oggi Statale 719. Venne aperto nel luglio 1988 da Emilio Tucci con la moglie Maria Berrino e il figlio maggiore Marco, per creare un punto di ristoro lungo la principale via di collegamento Pistoia-Prato. Da qui il nome “Oasi”. Emilio, oltre a essere un bravissimo pizzaiolo era un appassionato motociclista: in moto era arrivato anche a Capo Nord, con altri amici del Motoclub La Fortezza di Chiazzano. Si era messo alla prova in questa straordinaria avventura quando aveva 53 anni, era già esperto di lunghi viaggi ma non aveva mai fatto una vacanza da ben novemila chilometri in moto. Fu un’avventura d’agosto, partì il 5 e il 10 era a Capo Nord. Il viaggio di ritorno fu più tranquillo, per godere della bellezza dei paesaggi, dormendo anche nelle case di pescatori. Purtroppo, a febbraio 2011, la prematura scomparsa di Emilio fu un grande dolore per la famiglia. Il Bar Oasi rimase sotto la gestione della famiglia Tucci fino al dicembre 2008. Poi, per una decina d’anni, c’è stato un cambio di gestione, ma a settembre 2018 il locale è tornato alle origini. Dietro al banco c’è di nuovo Marco Tucci, ora con il fratello minore Stefano. A sfornare deliziose pizze e schiacciate ci pensa Simona Ceccatelli, moglie di Marco. Al Bar Oasi troviamo pizze classiche e originali (c’è anche la pizza Oasi), al taglio e da asporto. Tra le focacce ripiene vanno a ruba quelle con formaggio, melanzane e peperoni. Volete un panino speciale? Provate quello con roast beef e rucola. «La nostra pizza è verace» spiega Marco «molto simile alla napoletana, con bordo spesso, morbida dentro e croccante fuori».
Cosa vi ha spinto a tornare alla gestione diretta del locale? «E’ stata la grande passione che hanno avuto i nostri genitori per farlo nascere e portarlo avanti per venti anni» dicono Marco e Stefano «a farci decidere di riprovare a gestirlo direttamente, riproponendo i nostri prodotti apprezzatissimi dai clienti». Una scelta pienamente condivisa anche da Simona, pizzaiola abilissima e appassionata del suo lavoro. Ora l’auspicio che l’attività di famiglia possa proseguire con la terza generazione, in quanto Massimiliano, figlio di Marco e Simona, sta dimostrando uno spiccato interesse.