Area ex Tempesti: sarà la volta buona?

Area ex Tempesti: sarà la volta buona?

di Piera Salvi

marzo 2023

Nuovi spiragli per il recupero dell’area ex Tempesti. Dopo l’aggiudicazione provvisoria all’asta giudiziaria del 12 gennaio scorso, c’è stato un rilancio del 10% ed è stato pubblicato un nuovo avviso per il 13 aprile, con prezzo base 2.173.000 euro. La nuova vendita senza incanto si svolgerà presso il tribunale di Firenze, sezione fallimentare. Il giudice delegato è Rosa Selvarolo, il curatore fallimentare Gennaro Scalamandrè. L’aggiudicazione provvisoria del gennaio 2023 era avvenuta per l’offerta minima prevista, 1.975.392 euro, mentre il prezzo base era 2.079.360, al settimo tentativo per riqualificare un’area che da una quindicina d’anni è in degrado. Il Tribunale in questi casi di riserva, per legge, un breve tempo per valutare altre offerte migliorative che dovessero pervenire ai sensi della legge fallimentare. L’offerta migliorativa è arrivata con un rilancio del 10% ed è stato pubblicato, appunto, un nuovo avviso per il 13 aprile. Nell’aprile 2022, al quinto tentativo d’asta, ci fu un’aggiudicazione provvisoria che poi non si concretizzò. Nel settembre 2022 c’è stato il sesto tentativo, con asta deserta. Un nuovo spiraglio si è riaperto a gennaio 2023 con il settimo tentativo e l’aggiudicazione provvisoria. Il successivo rilancio con un aumento del 10% ha suscitato nuove e positive speranze, nell’auspicio che si apra finalmente una concreta possibilità di utilizzo di quel vasto complesso a destinazione mista (produttiva, commerciale e direzionale) ponendo fine al degrado in cui versa l’area da almeno una quindicina di anni, ma anche all’aprirsi di nuove opportunità di posti di lavoro. C’è interesse tra le persone per sapere chi può essere l’acquirente che potrebbe rilevare il complesso ex Tempesti. Negli ultimi tempi si sono susseguite voci, fra le quali si parlava di un’azienda del Nord Italia riguardo all’aggiudicazione provvisoria. Ora si parla di una società che opera nelle grande distribuzione, che avrebbe rilanciato l’offerta. La procedura prevede che in sede di rilancio l’interessato protocolla l’offerta in busta chiusa alla cancelleria del Tribunale allegando un assegno circolare. Gli estremi dell’offerente verranno appresi al momento dell’udienza. Il tutto è per preservare l’integrità e la regolarità del procedimento di gara previsto dalla legge.

Il principale auspicio è, comunque, che sia la volta buona. Lo sperano tanti aglianesi, a partire da primo cittadino Luca Benesperi, ma anche chi abitualmente transita nella frazione di San Michele, tra la Statale 719 e via Selva e si imbatte nella vista di quegli edifici fatiscenti che spuntano tra le erbacce. La riqualificazione dell’area ex Tempesti porterebbe decoro e sviluppo ad Agliana, baricentro appetibile anche per la vicinanza con il casello autostradale Prato-Ovest sulla Firenze-Mare. E per Agliana avere un rudere lungo la Statale e vicino al casello dell’autostrada non è un bel biglietto da visita. Si tratta di due grandi blocchi, tra la Statale 719 (via Galilei), via Coppi, via Chiusa e via Selva, per i quali si prospettano destinazione commerciale e direzionale del blocco su via Galilei e produttiva sul lato di via Coppi.

Un complesso i cui primi lavori erano iniziati nel 2006 con grandi aspettative di sviluppo della zona, poiché il Gruppo Tempesti si era avviato verso una nuova svolta evolutiva, con l’ingresso della terza generazione. Purtroppo nel 2008 i segnali della crisi non risparmiarono neppure questa storica azienda, che alla fine di quell’anno chiuse definitivamente i battenti. Il fallimento Tempesti causò il primo stop, con gli edifici rimasti a grezzo e invenduti. Nel 2011 si prospettò una possibile ripresa da parte di un’azienda fiorentina che fu però bloccata per un procedimento giudiziario con sequestro dei beni.

Siamo così arrivati ad oggi. Sul lato della Statale gli edifici con facciate in mattoncini rossi e infissi in metallo e vetro sono ormai fatiscenti, come il blocco su via Coppi che è rimasto a grezzo. Quegli edifici sono giganti in decadenza, circondati da erbacce e rifiuti, come la viabilità interna che era stata realizzata. Sono, purtroppo, una ferita per Agliana, uno squallido simbolo che contraddistingue la cittadina della piana pistoiese, proprio lungo la viabilità principale: l’asse viario di collegamento tra Pistoia e Prato e il vicino casello autostradale Prato Ovest e via Selva che collega Agliana con Quarrata. Nell’area sarebbero previsti anche spazi verdi e parcheggi. Speriamo, veramente, che questa sia la volta buona.

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