di Piera Salvi
marzo 2023
E’ un sociologo tra i più stimati a livello internazionale, per l’insegnamento e per le sue ricerche ha girato il mondo, vive a Firenze dagli anni Settanta. «Sono stato tra Firenze e il mondo», dice infatti. Ma il suo cuore è rimasto ad Agliana, dove è nato. Il segno dello stretto legame tra il professor Arnaldo Nesti e la sua terra d’origine lo testimoniano la disponibilità che ha sempre dimostrato a collaborare alla vita culturale locale e diversi libri dedicati ad Agliana, ma anche la recente donazione di una parte della sua vasta collezione di quadri alla sezione locale della Misericordia. Si tratta di 17 opere che rendono bene l’idea della varietà dei paesi visitati e conosciuti negli innumerevoli viaggi di studio del professor Nesti. C’è molto Brasile e Perù, ma anche Messico, Cuba, Argentina.
Il professor Arnaldo Nesti, aglianese doc, oggi ultra novantenne, tra i più noti sociologi della religione, ha una vita ricchissima di esperienze e ricerche che ha ben sintetizzato nel libro autobiografico “Il mio novecento – Passioni. Dentro e fuori il mondo cattolico” (Felici editore 2010). E’ nato il 14 marzo 1932. «Sono nato e cresciuto a San Piero Agliana, in una casa nel centro del paese. L’abitazione aveva un’aia davanti», scrive nelle prime pagine del libro. E’ lì, «nell’aia di Polito» (così chiamata dal nome del nonno Ippolito) che Arnaldo trascorre l’infanzia, l’adolescenza, il periodo della guerra. Quel ragazzo avrà poi una carriera universitaria, la direzione della rivista “Religioni e società” e altri prestigiosi incarichi.
Il primo ottobre del 1942 Nesti entrò nel seminario di Pistoia, che rimase però chiuso a causa della guerra tra il 1943-1944. Così tornò a casa e frequentò privatamente la prima media a San Piero. Fino dall’adolescenza Arnaldo comincia a interessarsi e a porsi interrogativi su politica, società e religione. Da adulto sarà quella la sua strada. E’ diventato un ponte intellettuale nel dialogo tra Chiesa e dissidenza, uno studioso con una visione ecumenica delle religioni che anticipava l’attuazione del Concilio Vaticano secondo. Il 29 giugno 1955 venne ordinato sacerdote e poi inviato dal vescovo per tre anni a Seano, in aiuto al parroco. Ma nell’agosto del 1958, terminata l’esperienza in parrocchia, parte per la Francia con la sua Vespa 125: destinazione Grenoble, scopo imparare il francese, allacciare nuovi rapporti e allargare i suoi orizzonti. Nella sua intensa carriera Nesti ha frequentato l’International University for Social Sciences di Roma, è stato docente incaricato di Sociologia della Religione al Pontificio Ateneo Marianum di Roma, dal 1972 al 2002 ha insegnato Sociologia all’Università di Firenze e dal 1982 al 1997 è stato docente di “Italian Contemporary History” alla California State University di Firenze. Inoltre, è stato visiting professor a Lima, Città del Messico, Siviglia e ha tenuto lezioni in molte università, in Europa, Asia e Stati Uniti. E’ tra i fondatori della “Sociologia della religione in Italia”, si interessa al mondo latino americano. Ha costituito l’Associazione per lo studio del fenomeno religioso e la “Summer school on religion” di San Gimignano che riunisce ogni anno studiosi a livello internazionale.
Tra le innumerevoli opere che Nesti ha dedicato allo studio scientifico ma anche al mondo rurale con grande sensibilità verso la storia locale, ricordiamo: “Il pensiero religioso di Antonio Gramsci”, “L’altra Chiesa in Italia”, “I labirinti del sacro”, “Terra betinga” e “Provincialia”. Ma è “L’altra chiesa in Italia” (pubblicato nel 1970) che segna la revisione della sua posizione ecclesiastica. Il libro gli costò la censura della Conferenza episcopale italiana, che si tradusse nell’allontanamento dall’insegnamento di sociologia della religione da una facoltà pontificia e dalle scuole statali. Quel libro era un’indagine sui movimenti del dissenso cattolico, che per l’autore aveva lo scopo di rilevare un fenomeno di quel tempo, come venne riconosciuto da buona parte della critica. Ma la Cei lo definì “dannoso”.
Tra i suoi libri più recenti: “L’incerto domani. Spiragli spirituali” (Aracne Roma), un’opera che si stacca dai precedenti lavori per volgere l’esame al rapido cambiamento che coinvolge il mondo religioso contemporaneo. Nel 2020 Nesti ha esordito con il suo primo romanzo storico: “La famiglia Nellis – Una storia d’amore e di passione politica nella campagna toscana lungo il Ventennio” (Diogene Multimedia). Una storia che passa anche da Agliana, ancora una volta a dimostrazione del legame profondo che mantiene con la sua terra, con una società e con un mondo che, come dice lui stesso: «Mi appartiene in modo radicale».
Grazie professore!