Statuti comunali del 1415 – presentata una nuova edizione

Statuti comunali del 1415 – presentata una nuova edizione

di Piero Salvi

giugno 2024

C’è una nuova edizione degli “Statuti comunali del 1415” del comune di Agliana. Il volume, che documenta la storia del nostro lontano passato, la vita amministrativa in quell’epoca e, di riflesso, racconta anche la vita sociale, è in un nuovo formato e con caratteri di scrittura più leggibili. è un testo di grande rilevanza storica e culturale.

L’opera è di Paolo Cipriani e la nuova edizione è stata curata dal Lions club Quarrata Agliana pianura pistoiese. La prima edizione era del 1979 ed era esaurita. Gli Statuti del comune di Agliana del 1415 vennero ritrovati negli archivi di Stato di Firenze e Pistoia da Paolo Cipriani, all’epoca giovane studioso e ricercatore. Cipriani è aglianese, laureato in lettere antiche e si è sempre dedicato alle ricerche sulla storia locale. Quella prima edizione del 1979 conteneva una introduzione di don Sinibaldo Sottili (all’epoca parroco di San Michele e anche lui appassionato di storia locale) e di Renato Risaliti che in quegli anni era sindaco di Agliana (docente universitario, storico e scrittore).

Nella nuova versione è stata aggiunto un intervento del sindaco di Agliana Luca Benesperi. Paolo Cipriani ha collaborato anche alla nuova stesura del testo. In questa nuova pubblicazione è stata rivolta particolare attenzione alla leggibilità e alla veste grafica. Alla buona riuscita del progetto, con il Lions club della Piana hanno contribuito imprenditori aglianesi, la Fondazione Lions Distretto 108La e Mutua Alta Toscana. Franco Pupillo ha curato la ristampa e Paolo Pierucci, responsabile dei servizi culturali del Comune, si è molto impegnato per raggiungere l’obiettivo.

Se scorriamo le pagine degli antichi statuti scopriamo regole che oggi sembrano inconcepibili. Per esempio: “Proibito giocare nelle piazze per non disturbare la celebrazione degli uffici divini”. “Ogni famiglia è tenuta a fare orto vicino a casa, seminando porri, cavoli, agli, cipolle e poponi”. La nuova edizione (ristampata in ottocento copie) è stata presentata nell’aprile scorso, nella sala consiliare del comune di Agliana in presenza dell’autore. «Avevo avuto l’idea del libro qualche anno prima che venisse pubblicato» ha ricordato Paolo Cipriani. «Dopo la laurea frequentavo la scuola di archivistica e trovai negli archivi di Stato di Firenze e Pistoia gli Statuti del comune di Agliana del 1415. Ci lavorai quattro o cinque anni. Fu possibile pubblicare il libro nel 1979 grazie al gruppo culturale “Il Veggio” che cofinanziò l’opera con il comune di Agliana. Oggi è molto più facile accedere agli archivi, si possono consultare su Internet. Quello che è più difficile è trovare persone interessate».

Gli Statuti del 1415 riconducono al tempo in cui Pistoia e il suo Contado entrarono definitivamente sotto l’egida di Firenze (1402). Per conformare le leggi municipali con quelle fiorentine, nel 1415 due aglianesi, Vestro di Bonaccorso e Piero di Rosso, furono eletti come “statutari” per rimaneggiare, sfoltire e rimodernare le leggi fino ad allora valide e contenute in un vecchio volume di Statuti. Gli Statuti del 1415 furono pubblicati il 25 marzo 1415, che per Firenze era il giorno dell’Annunciazione e giorno di capodanno. Gli Statuti venivano periodicamente aggiornati e rimasero in vigore fino al settembre del 1744, anno in cui il Granduca Leopoldo creò un sistema legislativo e amministrativo unificato e semplificato per tutto il Granducato di Toscana. Ora, l’auspicio è che altri giovani siano stimolati a proseguire nella ricerca dell’antica storia aglianese.

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