di Paola Maria Mandelli
settembre 2023
Con gli anni capita a tutti di cominciare a perdere la memoria: nomi, date… e questo genera molta ansia. In realtà l’invecchiamento è legato a doppio filo anche con la perdita graduale della memoria: è come se il sofisticato sistema di immagazzinamento dei ricordi si usurasse. A questo si aggiunge la minaccia (e la paura) dell’insorgenza di demenze, malattie neurodegenerative in cui il danno alla memoria ha una preoccupante accelerazione.
Ma che differenza c’è tra semplici vuoti di memoria dovuti all’età, e i primi sintomi di malattie più gravi? E cosa si può fare per preservare il più possibile la nostra memoria?
Con l’età ci si può dimenticare di pagare una bolletta, di sentirsi confusi di tanto in tanto, di perdere qualcosa o dimenticarsi come si chiama un oggetto o una persona, per poi ricordarsene dopo. Si tratta di eventi per lo più nella norma, ma se si verificano episodi di dimenticanze gravi e frequenti, o esistono già casi di demenze in famiglia, bisogna rivolgersi a uno specialista.
Tra i comportamenti che potrebbero essere qualcosa di più di semplici dimenticanze troviamo:
1) Avere difficoltà a leggere un orologio analogico (quello da polso o da parete per intendersi).
2) Ripetere le stesse domande più e più volte.
3) Perdersi in posti che si conoscono bene.
4) Avere problemi a seguire ricette o indicazioni.
5) Diventare più confusi su tempo, persone e luoghi.
6) Non prendersi cura di sé stessi: per esempio mangiare male e trascurarsi.
Le cause per cui la memoria si deteriora non sono legate esclusivamente all’insorgenza di demenze: possono contribuire alla perdita di memoria eventi traumatici, la presenza di depressione o stress, infezioni batteriche o virali, effetti collaterali dovuti all’assunzione di determinati farmaci. Capire nel minor tempo possibile quale sia il motivo delle dimenticanze è importante, sia, nel caso fosse possibile, per eliminare la causa scatenante, sia per eventuali terapie contenitive.
Comunque qualsiasi sia la causa, è sempre possibile prendersi cura della memoria. Ecco come:
1) Attività fisica costante.
2) Allenare la mente: insieme al corpo, è molto importante tenere la mente in costante allenamento.
3) Fare le parole crociate, prendere percorsi alternativi quando si guida, imparare a suonare un nuovo strumento, leggere, studiare.
4) Socialità: coltivare le relazioni affettive e crearne di nuove.
4) Tenersi organizzati: è bene annotarsi quante più cose possibili e cercare di organizzare il proprio tempo.
5) Igiene del sonno: nei processi di immagazzinamento dei ricordi il sonno gioca un ruolo fondamentale; è importante quindi, dormire un sufficiente numero di ore a notte e avere una buona qualità del sonno.
6) Dieta sana: la dieta mediterranea ha degli effetti protettivi anche sulla memoria. Via libera quindi a cereali integrali, verdura, frutta; meglio preferire grassi di origine vegetale come l’olio di oliva e fonti di proteine vegetali (come i legumi) o animali come il pesce e il pollame.
7) Controllare le condizioni cliniche come la depressione, l’ipertensione, il colesterolo alto, il diabete e la perdita dell’udito.