di Piera Salvi. Foto: Gabriele Bellini
dicembre 2024
A un anno dall’alluvione del 2 novembre 2023, il ricordo e la paura sono ancora vivi anche se Agliana è stata colpita meno, rispetto a Montale e Quarrata. Il 2 novembre di un anno fa, in sei ore, il pluviometro della Ferruccia registrò 174 millimetri di pioggia: un evento che nella nostra zona non si verificava da 274 anni. Ma le violente piogge, sempre più frequenti e concentrate in poche ore, mettono ogni volta in apprensione le persone, soprattutto chi abita nelle zone più fragili, oppure ha garage e locali seminterrati.
Con l’alluvione dell’anno scorso furono un centinaio gli edifici residenziali allagati e diverse ditte, alcune zone rimasero alcuni giorni senza energia elettrica e senza acqua potabile. I cumuli di materiali di ogni tipo, danneggiati dalla piena, ammassati ai bordi delle strade, erano impressionanti e furono necessarie molte giornate di lavoro per ripulire. L’incubo allagamenti ad Agliana continua, anche se sono stati fatti dei lavori sui torrenti Brana e Bure (quest’ultimo la sera del 2 novembre 2023 traboccava al ponte della Catena). Resta alta tra i cittadini la preoccupazione per il torrente Calice, dove nel dicembre 2023 venne rilevato il cedimento del muretto a secco alla base interna dell’argine, in corrispondenza del tratto nord di via Lungo Calice. Furono i cittadini a segnalare il pericolo al Comune, che segnalò la criticità, con richiesta d’intervento urgente, al Consorzio di bonifica Medio Valdarno e al Genio civile. I cittadini non hanno saputo più nulla e sono preoccupati, in particolare nella frazione di San Michele. Le forti piogge dell’8 settembre scorso hanno evidenziato la mancanza di manutenzione di tombini e caditoie, con vie trasformate in torrenti e il reticolo fognario al collasso non riuscendo a smaltire l’accumulo d’acqua. Notte d’inferno tra il 17 e 18 ottobre per chi abita sul confine Agliana-Pistoia, una delle zone più critiche del territorio, a rischio allagamenti soprattutto a causa del reticolo minore, per i fossi ostruiti da sporco e detriti. Qui diverse famiglie vivono costantemente con elettrodomestici e mobili rialzati dal pavimento perché le case si allagano facilmente. Il vicesindaco Fabrizio Baroncelli, che ha la delega alla protezione civile, ha riferito che problema è all’attenzione dell’ufficio tecnico comunale per mitigare i disagi.
L’amministrazione comunale in autunno è corsa ai ripari per ripulire tombini e caditoie, con la previsione di 50.000 euro per lo svuotamento della rete fognaria nelle zone con maggiori criticità per allagamenti con piogge intense, dopo avere investito 12.000 euro per intervenire in somma urgenza a settembre, a San Niccolò e San Piero (via Elsa Morante, via Montesabotino, via Puccini, via Travetta). Gli ulteriori 50.000 euro serviranno per le zone più a rischio allagamenti: le vie Galcigliana, Terracini, Nerucci, Della Libertà, Catalani, Della Repubblica e Magni Magnino, Panaro, Reno, Palaia, Vincenzo Bellini, Fratelli Cervi, Matteotti, Fosso Nuovo e il sottopasso di via Ferrucci. Quindi le criticità sono diffuse in centro e nella zone periferiche. Questi interventi a carico del Comune si aggiungono a quelli effettuati dalla società Publiacqua che, nel corso del programma di pulizia delle caditoie ad Agliana per il 2024, è intervenuta al momento su circa 4.350 punti di scolo.