di Marco Bagnoli
marzo 2022
Verso le quattro di un normale pomeriggio di domenica, mentre intorno crepitano innocui gli ultimi botti di Carnevale, siamo scesi nei sotterranei di Agliana, una cosa un po’ particolare, di questi tempi… Ma la tensione iniziale per la singolare condizione si è subito dissolta al sano rombo della buona musica, quella che abbiamo evocato in compagnia di Andrea Gorini.
Andrea è infatti un musicista di Agliana, classe ’75, che suona la chitarra per passione dall’età di sedici anni. Appena un anno dopo essersi approcciato alle sei corde, ecco che subito ha fatto la conoscenza di una nostra conoscenza, il chitarrista quarratino Gabriele Bellini, dal quale Andrea è andato a lezione a più riprese nel corso degli anni, restando comunque sempre in contatto. Nella confortevole sala-prove nel seminterrato ripercorriamo la sua “carriera” chitarristica. Andrea è un appassionato di musica, e sembra una cosa ovvia, ma certo il suo cuore batte più veloce se dalle casse dello stereo escono i ritmi accelerati del Metal. A maggior ragione Andrea è onnivoro in fatto di Metal, una musica spesso disegnata come brutta, sporca e cattiva, mentre si dovrebbe solo valutare se è fatta bene o no. Gli piacciono i fondamentali, con gli Iron Maiden da una parte e i Metallica dall’altra, i Testament, e poi ancora molti altri, per arrivare ai Rage Against The Machine, e la sua attenzione si è nel tempo arrotolata attorno agli esponenti di quel nuovo Metal che possiamo identificare come Crossover, Nu Metal e simili. E comunque, per una decina di anni non succede nulla.
Poi, viste anche le insistenze di Gabriele, ecco che Andrea esce dalla sua stanza, la sua piccola scatola musicale, e decide che è giunto il momento di farsi un gruppo vero, fatto di persone reali e opinioni alle volte anche contrastanti. È più o meno il 2000, o forse il 2001, quando si unisce ai Bloodline. Il gruppo non dura molto, ma l’esperienza è preziosa, non solo perché gli consente di fare la conoscenza di una batterista di Quarrata, Elena Giraldi, ma soprattutto perché con Elena sarà l’inizio di una relazione che dura ormai da vent’anni. Vista la rarità di donne che ascoltano, e poi suonano Metal – e infine il fatto che suoni proprio la batteria, meriterebbe un articolo a sé stante. Per adesso la lasciamo in compagnia di Andrea per il resto di queste righe. Infatti, nel giro di pochi anni i due seguiteranno a stare insieme, e a suonare, ma non più in una band, ma tra loro, a casa, e si dovrà arrivare al 2012 prima di veder costituire i No One Cares, la loro creatura sonora.
E stavolta la musica cambia davvero. L’impegno sarà totalizzante, e i frutti li possono vedere tutti, nonostante a loro, come dice il nome della band, non gliene importi più di tanto di quello che pensa la gente – ma ovviamente nel senso buono, del loro pubblico gliene importa eccome! Sul loro profilo You Tube, No One Cares Official, e su Facebook, è presente una biografia che occuperebbe da sola il resto della pagina. E ci sono i video, quindi non perdete l’occasione di sbirciarli, visti anche gli ultimi chiari di luna delle varie limitazioni ai concerti dal vivo dovute al Covid. Loro cantano in inglese e italiano, anzi, per la precisione Tommaso Pescaglini canta, oggi che ha preso il posto del precedente front-man, Matteo Turi. Le corde del basso hanno invece visto l’avvicendarsi di David Raimondi e Andrea Moroni, e restano tutti quanti dei grandi amici. Dal 2013 i NOC iniziano immancabilmente la collaborazione con Gabriele Bellini e la sua Quarock Records, per la partecipazione a una compilation, e nel 2015, finalmente arriva il primo lavoro, “Dirty”, registrato nella Fucina di Giacomo “Jac” Salani, a Firenze. Nel 2020 entrano nel roster della Irukandji Booking Live Promotion, e oggi stanno lavorando al nuovo disco. Che altro dire? Sentiteli!