di Daniela Gori
settembre 2023
Ci ha lasciati il 12 luglio Antonio Vermigli, responsabile di Rete Radié Resch e attivista nell’ambito della cooperazione internazionale. Da tempo lottava contro una malattia, ma questo non gli aveva impedito di dedicarsi fino all’ultimo alle sue iniziative, sempre orientate allo schierarsi dalla parte dei più deboli, dei più poveri e dei più calpestati dal potere oppressore delle dittature economiche. Era direttore della rivista “In dialogo”, di cui curava personalmente le edizioni.
Dalle sue radici tra Seano (dove era nato nel 1951) e Quarrata, con la sua forza d’animo, scaturita dalla volontà di mettere in pratica la Parola del Vangelo, era arrivato a spendere le sue energie in Paesi lontani come l’Africa e soprattutto il Brasile dove ha lottato contro le ingiustizie e le sopraffazioni diventando amico del presidente Lula da Silva. Molte le personalità che hanno condiviso i suoi ideali, percorrendo insieme a lui la strada delle battaglie per cause giuste, per la pace, per la lotta alle mafie e allo sfruttamento dei lavoratori, tra le quali gli scrittori Erri De Luca e Mauro Corona, l’ex magistrato Gherardo Colombo, Don Luigi Ciotti. Cresciuto in collegio per la prematura morte del padre, in quell’ambiente, come raccontava lui stesso, fin da ragazzo imparò a schierarsi dalla parte dei più deboli contro le ingiustizie e le prepotenze. L’incontro con don Enzo Benesperi lo portò ad avvicinarsi alle associazioni che si occupano di solidarietà sociale, e non aveva ancora vent’anni che il suo interesse era già rivolto ai problemi dei Paesi in via di sviluppo. Entrato presto nel mondo del lavoro, per oltre vent’anni fu impiegato come postino a Prato, dove grazie alle sue doti comunicative entrò in sintonia con tante famiglie e da questa esperienza venne realizzato nel 2002 un docufilm, “Il postino di Quarrata”.
Nel 1980, insieme ad alcuni quarratini che condividevano i suoi ideali, iniziò il suo percorso con l’associazione di solidarietà internazionale Rete Radié Resch, grazie all’incontro, per intercessione di Don Arturo Paoli, con il giornalista Rai Ettore Masina. A Lucciano sulla collina di Quarrata, sede dell’associazione, trasferì anche la Casa della solidarietà, per l’accoglienza delle persone in difficoltà. Tra le varie iniziative a cui si dedicò con l’associazione, anche la costruzione di un villaggio per i profughi in Palestina, una sala pediatrica a Cuba, l’aiuto ai bambini di strada in Kenya. Sempre vicino a chi fa parte dei diseredati, fu l’ideatore della Marcia della Pace e della Giustizia, che ogni anno si svolge tra Agliana e Quarrata durante la manifestazione del “Settembre quarratino”, collaborando con don Ciotti e altre personalità impegnate nella difesa della giustizia. «Nostro padre ci ha trasmesso la curiosità, la passione per la concretezza, l’impegno. Siamo stati fortunati ad essere cresciuti con lui, vivendo nella nostra casa l’esperienza dell’accoglienza a 360 gradi, dove eravamo come una specie di grande famiglia allargata». Così hanno parlato di Antonio Vermigli i figli Tommaso e Adele. Toccherà adesso a Tommaso, cresciuto nei valori che il padre gli ha passato, il compito di portare avanti le iniziative per la costruzione di giustizia e di pace.
Ed è stato un lungo addio quello che la comunità ha dato ad Antonio, iniziato al mattino con la cerimonia civile all’interno del Polo tecnologico di Quarrata e proseguito poi al pomeriggio con la funzione religiosa nella chiesa di San Michele Arcangiolo di Vignole officiata da don Enzo Benesperi, che era stato uno dei suoi padri spirituali. Insieme a don Enzo anche altri 14 sacerdoti provenienti da tutta Italia si sono alternati all’altare, a testimonianza della profonda fede che guidava Vermigli nelle sue scelte. «Antonio è un pezzo importante della mia vita. E’ un momento di grande dolore» ha detto Gherardo Colombo, cedendo più volte alla commozione «lascia un buco, una assenza, adesso ci sono tante cose che lui aveva iniziato da portare avanti ed è nostro compito fare in modo non finiscano con lui. Nel suo segno porteremo il nostro piccolo contributo perché per quanto possibile le persone possano soffrire meno».
Tutti hanno sottolineato l’importanza di proseguire l’opera dell’animatore di Rete Radié Resch e ideatore della marcia della Giustizia «Che con instancabile impegno e senza retorica, dalle sue radici tra Seano e Quarrata è arrivato a spendere le sue energie in Paesi lontani come l’Africa e soprattutto il Brasile dove ha lottato contro le ingiustizie e le sopraffazioni diventando amico del presidente Lula da Silva» ha ricordato Don Ciotti, raccontando anche che «Antonio arrivava dappertutto, sapeva costruire relazioni. Lo spessore del suo pensiero si vede dagli editoriali che scriveva per la sua rivista “In dialogo”».