di Giacomo Bini
dicembre 2015
In attesa di sapere se la ripresa o “ripresina” economica registrata dagli istituti di statistica si confermerà a livello nazionale e soprattutto se farà sentire i suoi effetti sulle famiglie della nostra piana, arriva per certo un nitido segnale di speranza dalle campagne e dalla montagna dove si sono registrate ottime annate del vino, dell’olio e, finalmente, anche delle castagne. Dalla terra viene un incoraggiamento dopo anni in cui tutti i grafici economici sembravano precipitare verso il basso e indicevano al catastrofismo.
Per l’olio il 2015 è stato definito “l’anno della rinascita” dalla Coldiretti Toscana perché la produzione è raddoppiata e a volte triplicata rispetto all’annus horribilis che è stato il 2014. Si è passati dai 50 mila quintali del 2014 ai 140mila stimati del 2015, una cifra ancora inferiore ai 180 mila quintali della media storica ma senz’altro in linea con le aspettative dei tanti operatori del settore. Si ricorda che in Toscana ci sono 17milioni di olivi, circa 100 mila ettari di superficie coltivata, oltre 77mila aziende, 400 frantoi e ben 5 dei 43 extravergine italiani riconosciuti dalla comunità europea di cui 4 Dop (Terre di Siena, Chianti Classico, Lucca, Seggiano) e 1 Igp (Toscano Igp). L’olio Made in Tuscany è anche, insieme al vino, uno dei prodotti del nostro paniere più esportati con oltre 500 milioni di euro di valore. Anche nel vino si è gridato in Italia all’annata record con il sorpasso effettuato sulla Francia con 48,9 milioni di ettolitri contro i 46,6 milioni dei transalpini e i 36,6 milioni della Spagna. Anche nel pistoiese Coldiretti non ha esitato a parlare di «annata eccezionale e una qualità che non si vedeva da circa un decennio». La produzione è cresciuta in media intorno al 20%. Le aziende vinicole pistoiesi sono in gran parte di piccole dimensioni, coltivano dai 3 ai 6 ettari di vigna producendo dai 200 ai 300 ettolitri l’anno quasi tutto venduto all’interno del territorio della provincia. Si registra però la tendenza all’aumento delle colture viticole specializzate rispetto a quelle a mero uso familiare. La produzione avviene soprattutto sulle pendici collinari da Serravalle a Montale. Anche nel Montalbano si è registrato un incremento, sia della quantità, che della qualità del vino.
La svolta positiva più straordinaria è avvenuta però in montagna con la ripresa della produzione delle castagne che da molti anni, almeno cinque o sei, era in una crisi così nera da far pensare che non si potessero mai più riavere i fasti del passato. La rivincita delle castagne si deve alla sconfitta del cinipide, l’insetto che rovinava piante e raccolti, e che è stato debellato grazie alla sapiente diffusione di un insetto antagonista, il Torimus, che ha avuto la meglio sul killer dei castagni e ha ridato fiato ad un settore di grande rilievo economico e storico per il nostro territorio. Merito dunque alla Regione Toscana e alla Provincia di Pistoia e a tutti gli enti che hanno compiuto una tenace battaglia contro l’insetto killer per la gioia dei nostri produttori. Anche le condizioni meteorologiche hanno aiutato ma soprattutto è stata la vittoria della scienza e della buona organizzazione. L’anno scorso la produzione di castagne era scesa pressoché a zero, come quella dell’olivo; quest’anno invece fettunta e frugiate in quantità.
E l’augurio di Noidiqua è che questa ripresa sia di buon auspicio per un felice anno nuovo a tutti i nostri lettori e concittadini della piana di Quarrata-Agliana-Montale.