di Piera Salvi
Cambiare sogno per proseguire una storia: è quanto hanno fatto Perla Bini e suo figlio Daniele Menegatti. <<Dobbiamo metterci in gioco. Anche se un lavoro all’inizio non risponde completamente alle nostre aspettative, dopo può diventare appassionante>>. Parola di Daniele, trentun’anni, diplomato all’istituto Capitini e poi specializzato in informatica e grafica: le sue passioni, il lavoro che sognava. <<Settori>> spiega Daniele <<in cui non avevo difficoltà a impiegarmi, il problema era che i lavori non duravano. Così, nel 2009, ho deciso di entrare nell’attività di famiglia: il “Bar Laura” un esercizio dove si vendono anche generi alimentari e tabacchi. L’ho fatto un po’ per la necessità di lavorare ma anche per affetto verso miei genitori. Con il pensionamento di mio padre, la mamma non avrebbe potuto portare avanti da sola l’attività. Ho scoperto un mestiere che mi piace ed ho inserito un nuovo servizio: il pagamento telematico dei bollettini. Nell’estate scorsa abbiamo rinnovato il locale, conservando le antiche caratteristiche ma rendendo l’ambiente più in sintonia con la mia età, la mia personalità e con le esigenze dei tempi. Abbiamo dato un’impronta nuova al bar, allargato la tabaccheria e ridotto il settore alimentare, perché negli ultimi tempi avevamo riscontrato un calo di vendite>>. La scelta di Daniele ha consentito di proseguire un’attività nel settore alimentare che nella sua famiglia è iniziata ottanta anni fa.
Lui rappresenta la quarta generazione. <<La storia è cominciata con mio nonno, Guido Vettori nei primi anni Trenta>> racconta Perla Bini. <<Il nonno era nato in una famiglia di commercianti del settore alimentare di Olmi. Rilevò questa bottega ad Agliana, in via Selva, a San Michele. Ampliò i servizi con trattoria, mescita di vino e tabacchi. Sua moglie, la nonna Ercolina, era cuoca. Le sue specialità erano pecora e fritto, in particolare ranocchi fritti. Negli anni quaranta, in estate, i clienti cenavano all’aperto, sotto un verzò. Allora non c’erano tutte le costruzioni che ci sono adesso, attorno al locale c’era molto spazio verde. La trattoria chiuse negli anni Cinquanta, ma restarono gli alimentari e la mescita del vino, che a quell’epoca era legata al gioco del fiasco, un gioco delle carte molto in uso nel passato>>. Negli anni sessanta l’attività passò alle figlie di Guido: Vera (madre di Perla) e Argia. Nel 1980 entra Perla, con il marito Gianfranco Menegatti e il locale si rinnova ancora e al posto dell’antica insegna “Trattoria caffè” spunta quella “Bar Laura”. <<In fondo>> rivela Perla <<anch’io nel 1980 ho fatto questa scelta per affetto verso la famiglia. Mi ero sposata e vivevo a Milano; mio marito ed io avevamo un buon lavoro, ma sono tornata qui per dare continuità a questo locale e mio marito è stato d’accordo>>. Ora accanto a Perla c’è Daniele e la storia continua…