Biblioteca comunale: chiusura con polemiche

Biblioteca comunale: chiusura con polemiche

di Piera Salvi

settembre 2015

Due mesi di interruzione del servizio alla biblioteca comunale Angela Marcesini. Riapertura a fine settembre, massimo i primi di ottobre, con sede provvisoria nei locali comunali Laura Conti (sopra la Casa della salute) e servizi ridotti: front office, sala studio, emeroteca e internet, mentre l’archivio e il magazzino saranno allestiti nell’edificio di via Mazzini dove per molti anni è stato attivo il Polispazio Hellana. Locali che il Comune torna a utilizzare in affitto, a mille euro al mese. 

La biblioteca ha traslocato dalla palazzina di via Goldoni, annessa all’istituto Aldo Capitini, dove aveva sede dal 1999 su concessione in comodato da parte della Provincia di Pistoia (proprietaria dei locali) perché in quel periodo il Capitini aveva registrato un calo d’iscritti. I locali erano rimasti vuoti e tutto l’edificio fu messo a disposizione della biblioteca. Negli ultimi anni gli studenti al Capitini sono tornati a crescere (già da qualche anno il piano terra della palazzina è tornato nella disponibilità della scuola) e per l’anno scolastico 2015-2016 servono tre aule in più. Così il dirigente scolastico, Santi Marroncini, nel febbraio 2015 ha inoltrato la richiesta al Comune. L’assessore alla cultura, Massimo Vannuccini, ha riferito di non avere ricevuto un atto di disdetta dalla Provincia ma di avere avuto con l’ente proprietario diversi incontri per cercare soluzioni, verificando con il Capitini l’effettiva esigenza di spostamento e poi vagliando altre soluzioni tampone che non hanno avuto seguito. Sulla stampa locale era intervenuto anche il fondatore della biblioteca, Renato Risaliti (docente universitario, scrittore ed ex sindaco di Agliana) che la aprì nel 1972, quando era assessore alla cultura. Il professor Risaliti non riteneva giusto danneggiare i quasi ventimila utenti della biblioteca per allestire tre classi del Capitini e proponeva di cercare locali, anche in affitto, per le aule. Per il preside del Capitini, però, le sezioni distaccate richiedono più personale non docente e penalizzano gli studenti nell’uso dei laboratori. In un primo momento avevano sollevato timori fra gli utenti le voci di un possibile trasferimento provvisorio della biblioteca nel comune di Montale. Voci presto rientrate, con la dichiarazione dell’amministrazione comunale di ridurre al minimo il disservizio e di lavorare per individuare nel tempo una sede stabile. 

Se guardiamo i dati della “Marcesini” ci rendiamo conto dell’importanza e della qualità del servizio che ha offerto fino al 31 luglio in via Goldoni. Sala lettura, sala studio, saletta ragazzi, 5 postazioni computer gratuitamente a disposizione degli utenti, wi-fi gratuito, servizio prestito, consultazione di quotidiani e riviste e una ricca sezione di storia locale. Nel 2014 le presenze in biblioteca sono state 19.110, i prestiti totali riferiti al materiale disponibile alla “Marcesini” 11.290. La “Marcesini” fa parte della “Rete documentaria della Provincia di Pistoia” (Redop) e nel prestito interbibliotecario ha registrato l’anno scorso 2.868 prestiti totali, di cui 710 in entrata (provenienti da altre biblioteche) e ben 2.158 in uscita, collocandosi al secondo posto in provincia, dopo la San Giorgio di Pistoia, per prestiti in uscita. Questo significa che il patrimonio librario della biblioteca comunale di Agliana è molto richiesto attraverso la rete. 

Negli ultimi minuti di vita della “Marcesini” in via Goldoni, abbiamo raccolto i commenti positivi degli utenti e i loro timori per il futuro. «I luoghi hanno una forza magica e qui si era creata una forza aggregativa, dai giovani agli anziani. Le trasformazioni possono portare miglioramenti, però mi fanno paura perché è l’insieme dei fattori che crea una bella atmosfera» ci ha detto Caterina, che abita a Prato, nel centro della città e frequenta la biblioteca “Marcesini” dal 2003. E Franco, utente assiduo da una quarantina d’anni: «Io sarei stato per lanciare una petizione per la riapertura rapida in una sede adeguata». Non sono mancate (anche da parte di qualche utente) le critiche alle varie amministrazioni comunali che si sono susseguite, dal 1999 ad oggi, di non avere provveduto per tempo ad una sede stabile per la biblioteca, poiché il contratto prevedeva che i locali dovevano tornare al Capitini in caso di necessità. 

In merito è intervenuto Italo Fontana, assessore all’urbanistica in questa amministrazione comunale, guidata da Giacomo Mangoni e nella precedente giunta di Eleanna Ciampolini, nonché consigliere sotto il mandato di Paolo Magnanensi: «Non corrispondono a verità le pesanti accuse di non avere previsto locali per la biblioteca comunale, rivolte alle precedenti amministrazioni. Già con la programmazione del progetto per il teatro Moderno, in un primo tempo erano stati ipotizzati dei locali a piano terra da destinare alla biblioteca. Nel Regolamento urbanistico approvato nel luglio 2012 c’è un terreno, adiacente al Capitini, che attraverso la perequazione di un piano attuativo doveva essere destinato alla costruzione della nuova biblioteca. Purtroppo» ha spiegato Fontana «le condizioni contingenti dell’edilizia non hanno consentito la cessione gratuita al Comune. Le condizioni per la possibilità di edificazione della biblioteca in quell’area però restano ancora valide fino al luglio 2017»

 

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