di Piera Salvi
agosto 2011
Dalla fine del 1800 fino ai primi anni Settanta del 1900 la famiglia Bini è stata proprietaria della trattoria “Brocciolo” di Ponte dei Bini, frazione alla periferia del Comune di Agliana, sul confine con Prato. Già agli inizi del 1900 era un locale di gran fama, seppure ubicato in una piccola e anonima località. Dino Bini (nato nel 1906) e la sua famiglia mantennero sulla cresta dell’onda questo locale fino al 1973, ospitando i big dell’epoca (fra cui i cantanti Claudio Villa, Wilma De Angelis, Michele e vari assi del ciclismo, da Felice Gimondi a Eddie Merckx, tre volte campione del mondo). <<Il 31 dicembre 1973 fu l’ultima serata d’apertura, con una grande cena di fine anno e il locale pieno>> racconta Rinaldo Bini. <<L’attività fu chiusa per motivi familiari, in quanto tutti i figli avevano intrapreso altre professioni, e mio padre non volle cedere la licenza, la rimise in Comune, nonostante ci fossero state molte persone interessate a rilevarla, pagandola molto bene>>.
Gli storici anni della trattoria “Brocciolo”, ovvero quel quarto di secolo che va dal dopoguerra alla chiusura del locale, sono ancora un ricordo vivo per tanti aglianesi e non solo, ma anche nell’area metropolitana. Con Dino avevano lavorato in trattoria la moglie Onelia (scomparsa qualche mese fa a 89 anni), i figli Bino, Rina, Rinaldo e la nuora Marcella (moglie del figlio maggiore, Bino, prematuramente scomparso). Tutti conservano un caro ricordo di quel radioso periodo, quando la trattoria con le sue specialità, era un punto di riferimento. I piatti forti del locale erano pesciolini e ranocchi fritti, pollo al mattone e pennine al sugo di Brocciolo. La trattoria del “Brocciolo” era una meta ambita di sera, ma soprattutto la domenica pomeriggio. Si cominciava alle 16 con le merende e si andava avanti con le cene fino a sera inoltrata. I clienti arrivavano da tutta l’area Firenze-Prato-Pistoia, in gita domenicale, come oggi si va in una località turistica. Chi organizzava manifestazioni culturali e sportive in zona aveva ben cura di far assaggiare le specialità del “Brocciolo” ai personaggi famosi. Negli anni del boom economico gli imprenditori arrivavano con i clienti stranieri e Rinaldo Bini ci ha raccontato che soprattutto i tedeschi andavano veramente pazzi per questo locale tipico e i suoi gustosi piatti.
Da “Brocciolo” i clienti oltre ad apprezzare il cibo, si godevano il profumo d’alloro, soprattutto in estate, quando cenavano all’aperto. L’odore si alzava dalle siepi che chiudevano i piccoli spazi attorno ai tavoli, creando suggestive salette sotto le stelle. Tempi in cui il Ponte dei Bini (che probabilmente prende il nome proprio dall’omonima famiglia) era conosciuto per la buona ristorazione in quella vasta area che oggi si chiama “area metropolitana” perché, oltre a “Brocciolo”, c’erano altri locali che facevano di questa piccola frazione un punto d’incontro per tanti giovani. Ma i tempi cambiano e negli ultimi anni Ponte dei Bini si trova spesso al centro delle cronache per i disagi che la popolazione deve subire, come la scarsa manutenzione dei torrenti e l’inquinamento ambientale.
(foto: Wilma De Angelis da Brocciolo negli anni Sessanta, con Dino e Onelia Bini)