di Piera Salvi
dicembre 2016
«Una volta le persone svolgevano il proprio lavoro giornaliero con realizzazioni in termini di quantità e tempistica che oggi farebbero quasi sorridere, ma svolgevano il tutto immersi in una rete di relazioni interpersonali, di una qualità e di una affidabilità che oggi farebbero soltanto provocare forte ammirazione e notevole invidia. Tutti si conoscevano profondamente e tutti avevano un ruolo, piccolo ma grande nello stesso tempo, il che faceva di loro grandi personaggi da tutti stimati ed amati». E’ Mario Pasticci che rievoca quei tempi del secolo scorso, molto diversi dalla vita di oggi. Ed è in questo contesto che Mario ricorda, a cinquant’anni dalla morte, il padre Bruno Pasticci, muratore molto conosciuto e apprezzato nella zona. Il ricordo di Bruno è la rievocazione della vita dei muratori del passato.
Era nato nel 1920, morì il 23 novembre 1966, a soli 46 anni, lasciando la moglie Maria e i figli Marco e Mario. «Mio padre faceva il muratore quando ancora le paiole erano di ferro ed i materiali si portavano ai piani superiori in spalla o con la carrucola a fune» ricorda Mario. «Quando arrivarono i montacarichi elettrici e la betoniera per impastare il calcestruzzo a lui, come agli altri muratori dell’epoca, sembrò di andare in villeggiatura. Mio padre serviva molto le fattorie Baldi e Mazzetti per i lavori di manutenzione dei fabbricati rurali, murava i numeri civici di marmo agli edifici, o realizzava per il Comune di Agliana i lavatoi pubblici. I suoi colleghi, piccoli impresari come lui, più muratori con ditta che impresari, si chiamavano il Meini, il Nesti, il Ghelli, il Toci, Bista, Ferita, Pennello che portava i materiali edili con il cavallo. Sono cinquant’anni che ci ha lasciato e mi sembra bello ricordarlo a tutti quelli che lo hanno conosciuto e che sono ancora tra noi. Sono sicuro che scalderà un po’ il cuore. Da poco lo ha raggiunto a fargli compagnia la mamma Maria, morta a 94 anni. Sono sicurissimo che insieme passeranno un bellissimo Natale. A loro mando un bacio, con Fabiana e Marco, i loro nipoti Bruno, Alberto e Iacopo e tutti gli amici».